Al Forum di Aliano sono stati definiti i veri protagonisti della Strategia Nazionale per le aree interne (SNAI). Sono gli amministratori e i sindaci dei comuni che fanno parte delle aree interne in cui si sperimenta la SNAI, il trait d’union tra le amministrazioni centrali, regionali e i loro cittadini, in prima linea nella costruzione di un nuovo modello di sviluppo che comporta un confronto pubblico trasparente e coraggioso. “Non stiamo dando una risposta tradizionale ai problemi localistici – ha affermato Enrico Borghi, consigliere della Presidenza del Consiglio per l’attuazione della Strategia nazionale Aree intere, al Forum di Aliano - ma una risposta che parte dal basso, che possa esprimere le potenzialità dei territori”. Mentre Fabrizio Barca, padre della Strategia, sempre rivolgendosi a chi amministra i territori, ha sostenuto che gli oltre mille sindaci dei comuni delle aree interne presidiano non solo la bellezza di un quinto del territorio italiano ma, attraverso la SNAI contribuiscono a compiere “un meccanismo di unità nazionale che non si compie tra città”. Insomma una grande responsabilità, anche nell’affrontare le reticenze di chi fa fatica a misurarsi con il cambiamento. Mutamenti spesso ostacolati nel campo delle gestioni associate di funzioni e servizi, pre-requisito per poter partecipare alla SNAI, che richiedono rinunce identitarie campanilistiche a favore di principi identitari più profondi perché espressione di territori. Per cercare di capire l’impegno quotidiano degli amministratori locali abbiamo rivolto alcune domande a Francesco Passetti, presidente dell’Unione montana del Catria e Nerone, ente capofila dell’area “Appennino Basso Pesarese e Anconetano”. Si tratta di 9 comuni, per un totale di circa 34mila abitanti, molto vicini alla firma definitiva dell’Accordo di programma quadro (APQ), strumento che traduce la Strategia d’area in interventi concreti e finanziati. Sei dei comuni sono associati nell’Unione Montana del Catria e Nerone che ha maturato una esperienza associativa utilizzata come base di riferimento per la costruzione del sistema intercomunale richiesto dalla SNAI.
Dal Forum di Aliano arrivano segnali molto positivi circa la costruzione di sistemi intercomunali ma emerge anche il perdurare di criticità, tra cui scarsa volontà alla realizzazione di processi associativi o la presenza di forme associative non operative. Avete riscontrato anche voi questi problemi?
Avviare forme associative durevoli non è semplice, occorre una attenta analisi sulla fattibilità delle stesse e sulla tenuta temporale. Nel nostro caso potevamo contare su una solida base di servizi associati garantiti dall’Unione Montana del Catria e Nerone, sui quali abbiamo innestato altre funzioni estese a tutti i comuni coinvolti nella strategia e coerenti con l’idea guid, tra cui i servizi informatici, il trasporto pubblico comunale e l’edilizia scolastica. Per l’avvio di queste funzioni associate abbiamo previsto un periodo transitorio di circa un anno nel corso del quale compiere la ricognizione della situazione nei vari comuni coinvolti e comporre lo staff operativo con apicalità individuata nell’Unione Montana.
Solo nove dei dieci comuni facenti parte dell’area “Appennino basso pesarese e anconetano”, hanno costruito la Strategia mentre uno non ha sottoscritto la convenzione quadro per il pre - requisito di associazionismo. Cosa ha comportato questa esclusione?
Il comune di Pergola ha preferito rimanere fuori dalla Strategia piuttosto che vincolarsi in un percorso di associazionismo con gli altri Enti coinvolti, che hanno preso atto della scelta e continuato con piena unità di intenti il percorso di costruzione della Strategia d’Area, che da lì in avanti è stata tarata su 9 enti.
Quale funzione o servizio è risultato più difficile da gestire in forma associata?
L’avvio della gestione associata del trasporto pubblico comunale è stato particolarmente complesso per l’eterogeneità della situazione in essere nei vari comuni e ha comportato una approfondita analisi preliminare all’avvio del servizio.
Le idee guida della vostra Strategia d’area sono state condivise con la popolazione?
Nel corso dell’elaborazione della Strategia si sono svolti numerosi incontri pubblici, sia di carattere generale che tematico, con una notevole partecipazione di stakeholder del territorio e anche di privati cittadini, che hanno dato il loro contributo con la presentazione di circa 100 schede con idee progetto da far confluire nel documento di Strategia.
Il 23, 24 e 25 giugno prossimi si terrà nei 9 comuni coinvolti una serie di eventi volti a divulgare i contenuti della strategia alla popolazione.
Come hanno reagito i cittadini alla prospettiva di associarsi?
In linea generale la cittadinanza vede di buon occhio le politiche volte ad ottimizzare il funzionamento della macchina amministrativa e dunque anche quelle finalizzate all’associazione dei servizi.
Che ruolo hanno i giovani nel futuro dell’area?
Grande sforzo è stato profuso nel coinvolgimento dei giovani nel corso dell’elaborazione della Strategia d’Area, essendo loro i protagonisti del futuro dei nostri territori. Le amministrazioni auspicano un loro ruolo trainante nei settori culturale, turistico ed agricolo, oltre che in quello della riscoperta in chiave innovativa dell’artigianato locale.
Il Forum di Aliano ha rappresentato un momento importante per fare il punto della situazione, nonché per capire dove si è lavorato bene, quali sono invece i nodi ancora da sciogliere e gli aspetti da rimodellare per stabilire le linee da seguire nell’immediato futuro. Molte sono state le idee e le sollecitazioni per tutta la “comunità SNAI”. A Passetti abbiamo chiesto quale è stato lo spunto emerso dalla due giorni lucana particolarmente utile per il suo territorio.
Sicuramente quello relativo alla richiesta di un approccio più sensibile ed elastico da parte delle Regioni e dei Ministeri coinvolti nella Strategia nei confronti delle varie esigenze e progettualità espresse dai territori, principalmente in campo sanitario, settore particolarmente critico per i comuni delle aree interne.
Ad Aliano molti relatori, a partire dal ministro De Vincenti, hanno sottolineato il ruolo fondamentale di sindaci e amministratori locali nel costruire l'innovativo modello di sviluppo del territorio alla base della SNAI. Lei come ha vissuto questo impegno?
Come l’opportunità di garantire un futuro al territorio che amministro insieme ai miei colleghi sindaci, che hanno dimostrato grande buon senso e lungimiranza nel portare avanti un progetto ambizioso superando i localismi che per tanti anni hanno rallentato lo sviluppo dei nostri comuni.
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