Apprendistato: al via le consultazioni sul progetto di riforma

Il Ministro Sacconi ha aperto un confronto con le parti sociali sullo schema di decreto legislativo di riforma dell'apprendistato, delegato al Governo dalla L. 247/2007. "Il progetto di riforma sarà contemporaneamente oggetto di negoziato con le Regioni, in relazione alle loro competenze in materia di formazione», ha sottolineato il Ministro Sacconi.

Con un tasso di disoccupazione giovanile tra i più alti in Europa, l'Italia  punta sulla semplificazione dell'istituto (un testo unico con sette articoli) e sulla definizione di regole certe per prevenire ogni potenziale abuso dell'apprendistato e per promuovere l'effettivo inserimento lavorativo dei giovani, anche in esecuzione dei più recenti indirizzi comunitari in materia di politiche per l'occupazione.

Il progetto di riforma dell'apprendistato prevede tre tipologie di contratto:
- la prima riguarda il conseguimento di una qualifica professionale per i giovani senza diploma;
- la seconda si definisce come contratto di mestiere e si conclude con la verifica della specifica competenza professionale;
- la terza riguarda alta professionalità e ricerca per concorrere o conseguire titoli universitari e di scuola secondaria superiore o di praticantato professionale finanche di dottorato di ricerca.

I sindacati hanno espresso "apprezzamento" per le linee guida della riforma, ribadendo  la necessità di un intervento normativo efficace per dipanare la matassa determinata dai diversi "livelli di competenza" disciplinare dell'istituto.

Anche Confindustria condivide "soprattutto in termini di semplificazione" le linee guida sulla riforma dell'apprendistato illustrata alle parti sociali dal ministro del Lavoro. Lo ha dichiarato Giorgio Usai, direttore dell'area relazioni industriali di Confindustria, al termine dell'incontro al ministero, ribadendo anche che l'istituto "deve diventare la porta di ingresso privilegiata per l'assunzione dei giovani".

Lo schema di d.lgs sull'apprendistato sarà discusso in Consiglio dei ministri giovedì 5 maggio, insieme al decreto sviluppo.