Area interna Ascoli Piceno, integrazione e sinergie a supporto della SNAI

Il comprensorio marchigiano protagonista del 13esimo incontro di monitoraggio sull’associazionismo e sulla governance dei sistemi intercomunali

 
 
Continuano gli incontri di monitoraggio sul requisito associativo e sui modelli di governance adottati dalle aree progetto per l’attuazione della Strategia nazionale per le aree interne (SNAI). Protagonista del 13esimo appuntamento il comprensorio marchigiano Ascoli Piceno.
 
L’attività di analisi sull’operatività dei sistemi intercomunali - organizzata nell’ambito del progetto del DFP “La Strategia nazionale per le aree interne e i nuovi assetti istituzionali “attuato da Formez PA – punta a far emergere eventuali fabbisogni di supporto, buone pratiche da valorizzare nelle altre aree progetto e in quelle della SNAI post 2020 nonché a trarre dall’attuale sperimentazione indicazioni utili per la futura Strategia come politica strutturale. Le riunioni sono anche l’occasione per fare il punto sullo stato di attuazione degli interventi programmati.
 
Il confronto con Ascoli Piceno ha avuto un motivo di interesse ulteriore: è stato il primo con una delle aree a cui è stata accordata la possibilità di approvare “un preliminare rafforzato” a causa degli eventi sismici del 2016 per accorciare i tempi di attuazione, modalità poi estesa anche alle terze e quarte aree. L’aggregazione territoriale, inoltre, inizialmente composta da 15 comuni, ha richiesto di aggiungere due comuni contigui arrivando così a 17.
 
“Ragionare e lavorare insieme è il primo valore creato da SNAI” ha dichiarato Giuseppe Amici, presidente dell’Unione Montana del Tronto e Valfluvione ente capofila dell’area che non ha però sottaciuto le difficoltà incontrate nel processo associativo “ambizioso e lungimirante e per questo molto complesso” anche a causa delle carenze di personale.  L’Unione doveva, inizialmente, configurarsi come promotore e attuatore della Strategia, ma strada facendo ha perso le forze necessarie, risorse che dovranno essere riorganizzate.  Sono 5 le funzioni scelte da aggregare, ben oltre le due previste dal requisito associato richiesto per l’ammissibilità alla SNAI: Centrale Unica di Committenza, servizi informativi ed ICT, servizi turistici e culturali, trasporto scolastico extrascolastico e, quello più qualificante per cui l’area risulta essere fra le prime ad avviarlo il Centro unico di competenze, l’ossatura politica dell’intero modello finalizzato a supportare le gestioni associate individuate, la governance intercomunale e l’attuazione della Strategia
 
“Il centro unico di competenze  dovrebbe diventare il fiore all’occhiello in quanto dovrebbe andare a colmare un gap che storicamente è presente nelle amministrazioni locali, cioè la capacità di programmare e realizzare gli interventi a causa delle difficoltà organizzative, i  limiti strutturali,  i compiti ordinari e, soprattutto negli ultimi tempi, delle emergenze per cui attività più strategiche e lungimiranti vengono spesso messe in secondo piano” ha detto Fabrizio Luciani del Gruppo Tecnico  gestione Associate- Gal Piceno. Il modello è stato disegnato e via via si stanno riempendo i tasselli che con l’aumentare dei fabbisogni rendono necessario acquisire maggiore personale. Quattro sono già stati inseriti tra tecnici e amministrativi; oltre le figure del mobility manager e digital manager prevista l’introduzione di persone preposte al fundrasing in modo da creare una struttura che possa operare oltre il perimetro e i tempi della SNAI. “Vogliamo costruire qualcosa che sia sostenibile nel tempo e per farlo ci vogliono le competenze, i progetti e il sostegno del territorio – ha continuato Luciani -  per questo abbiamo costituito un comitato ristretto che rappresenti tutti i 17 comuni, per velocizzare le procedure e la comunicazione”.
 
Un percorso non facile a causa del cambiamento degli scenari - che determinerà la rimodulazione di alcuni interventi -  e anche della complessità dei passaggi burocratici, come ricordato più volte anche dagli stessi componenti del gruppo ristretto presenti all’incontro. Concetto ribadito dalla rappresentante della Regione Marche Angela Magionami che ha chiarito che se da una parte l’aver saltato una fase dell’iter SNAI ha portato alla firma dell’Accordo di programma quadro in tempi abbastanza rapidi, ciò non ha significato schede meno dettagliate per cui tutte le problematiche legate all’attuazione sono rimaste quelle delle altre aree e ha auspicato una semplificazione delle modalità operative per andare incontro alle esigenze e ai mutamenti dei territori. Auspicio condiviso da Carla Cosentino dell’Agenzia per la Coesione territoriale che ha suggerito agli amministratori, per la governance delle risorse comunitarie, di inviare un’informativa senza attendere per le modifiche dell’APQ, l’assenso di tutti i sottoscrittori in quanto si tratta di procedure già contemplate dai Fondi strutturali.
 
Un avvio frenato da numerose problematiche, quindi, ma i risultati ci sono: integrazione delle sinergie, comunicazione costante settimanale tra i vari enti coinvolti - Unione Montana Regione e comuni -  che “si muovono come unica entità”.
 
Clelia Fusco, responsabile del progetto Formez, ha chiuso l’incontro offrendo tutto il supporto necessario per portare avanti il modello associativo che l’area ha individuato, una scelta complessa, ma supportata da questa rete che è reale, strutturata anche con la Regione che consentirà di recuperare i ritardi accumulati.