Aree interne: Carfagna, le risorse ci sono ora progetti validi

Nel suo intervento al Festival della soft economy la ministra per il Sud e la Coesione territoriale ha fatto il punto sugli strumenti finanziari disponibili per i piccoli comuni e le aree marginali del Paese

 
 
 
“Non si tratta di misure estemporanee, ma fanno parte di una strategia di attenzione nei confronti dei borghi e delle aree interne che punta a moltiplicare le opportunità e i servizi per i cittadini che abitano in quelle zone e per i turisti che intendono visitarle”. Lo ha affermato la ministra per il Sud e la Coesione territoriale Mara Carfagna elencando i numerosi provvedimenti a favore dei piccoli comuni e delle aree interne nel suo intervento IX edizione del Festival della soft economy organizzato dalla Fondazione Symbola.
 
Una lista lunga e corposa che ha consentito una forte un’accelerazione dei provvedimenti  negli ultimi mesi grazie agli investimenti del Piano Nazionale di ripresa e resilienza (PNRR); al rafforzamento della Strategia nazionale per le aree interne (SNAI);  al via libera del contratto nazionale di sviluppo delle aree del cratere sismico; al decreto sul turismo esperenziale; al finanziamento di borse di dottorato comunale fino alle recenti norme inserite nei decreti infrastrutture e incendi che consentono di colmare i gap di infrastrutturazione anche sociale, di aiutare i piccoli comuni a dotarsi di in parco progetti per poter partecipare ai bandi della nuova stagione di programmazione e a contrastare gli incendi boschivi.
 
Per le aree interne nel PNRR disponibili 1,125 miliardi di euro destinati a tre tipi di interventi: potenziamento delle infrastrutture sociali; creazione di una rete di farmacie rurali, manutenzione delle strade di collegamento con i centri di servizi.
 
In ambito SNAI, ha ricordato la ministra, negli ultimi mesi sono stati raddoppiati gli Accordi di programma quadro (APQ) ovvero gli strumenti finanziari per sbloccare progetti fermi da tempo. Strumenti che, con il Decreto Semplificazioni, sono stati resi più agevoli per velocizzare la programmazione 2021-2027.
 
Piccoli comuni, “spina dorsale” del Paese che sembravano destinati verso un’inesorabile decadenza per mancanza di risorse. Ma, ricorda la Carfagna, il biennio 20-21 ha cambiato tutto. Con lo strumento della Commissione Ue per la ripresa dell’Europa, il NextGenerationEu, le risorse a disposizione non mancano. Ora l’altro nemico da combattere è l’incapacità e la difficoltà amministrativa di mettere in campo progetti validi. Per questo, ha sottolineato la ministra per il Sud “serve un vero e proprio patto tra enti locali, regioni, istituzioni nazionali e comunitarie e mondo dell’associazionismo per cogliere le tante opportunità che abbiamo davanti”.