Associazionismo, dall’incontro di monitoraggio buoni risultati per Spettabile Reggenza

L’area interna veneta ha avviato molti degli interventi programmati e grazie a SNAI ha rafforzato il ruolo dell’Unione di Comuni

 
 
Un’area che, malgrado le difficoltà legate alla orografia e i rallentamenti dettati dalla pandemia, è convintamente impegnata nell’attuazione degli interventi e rafforza i legami tra i sette comuni che la compongono, consapevole del grande lavoro che ancora resta da fare. E’ la fotografia della Spettabile Reggenza, il comprensorio veneto protagonista del 12esimo incontro di monitoraggio sull’associazionismo nell’ambito del progetto del DFP “La Strategia nazionale per le aree interne e i nuovi assetti istituzionali” attuato da Formez PA.
 
“Abbiamo avviato questi incontri per capire come si è evoluto nel tempo il requisito associativo - ha detto in apertura la responsabile del progetto Clelia Fusco – quanto i sistemi intercomunali previsti siano operativi e quale organizzazione l’area si è data per attuare la Strategia, nonché i rapporti con Regione e soggetti attuatori”. Le riunioni sono anche l’occasione per fare il punto sullo stato di attuazione e cogliere eventuali fabbisogni di supporto per superare criticità e problemi.
 
L’Accordo di Programma Quadro è stato sottoscritto nel 2019, anno in cui si è realizzata la fusione dei comuni contigui di Lusiana e Conco portando da otto a sette i municipi dell’Altopiano di Asiago detto “dei sette comuni”. “Dobbiamo lavorare ancora sodo per arrivare un’ottimizzazione dell’associazionismo come era nelle corde della Strategia nazionale aree interne” ha detto il Emanuele Munari, presidente dell’Unione Montana Spettabile Reggenza dei Sette Comuni, capofila dell’area che ha spiegato come sia difficile far incontrare realtà dislocate su oltre 450 chilometri quadrati, divise da boschi e montagne e come spesso i cittadini guardino alle gestioni associate come a un ridimensionamento di quel servizio nel proprio comune. L’area ha associato tre servizi in adempimento al requisito associativo richiesto per l’ammissibilità alla SNAI: Protezione civile, Sportello unico attività produttive (Suap) e Centrale unica di Committenza (Cuc) poi annullata per la scarsità delle operazioni effettuate. Sono però attive le gestioni del patrimonio silvo-pastorale comprendente le malghe, la viabilità e la gestione delle foreste, con lavori anche di infrastrutturazione che impegnano oltre 20 dipendenti dell’Unione. Per le prime due sono state rinnovate nel 2020 le Convenzioni e prevista quella per i servizi sociali con la loro completa riorganizzazione.
 
 “La SNAI è stata di vitale importanza per l’Unione montana perché l’ha rilanciata, nel passaggio da Comunità montana stava perdendo ruolo e identità – ha sottolineato Alessio Barolo, assessore con delega aree interne del Comune di Asiago - è’ essenziale per intercettare risorse e opportunità, è la sede dove si elaborano idee e progetti che i singoli comuni da soli non riescono a fare. E’ stata un banco di prova per lavorare insieme”.
 
L’Unione rappresenta il centro della governance dell’area, la sede di confronto tra i sindaci, svolge un ruolo proattivo sui soggetti attuatori, di stimolo per l’accelerazione degli interventi, responsabile dell’attività di monitoraggio bimestrale richiesta dalla Regione con la quale c’è un forte legame di collaborazione.
 
Sul fronte attuativo, pur con alcuni ritardi, gli interventi sono stati avviati.  In particolare tutti quelli riguardanti il sistema di istruzione, in stato abbastanza avanzato malgrado le difficoltà incontrate per l’accorpamento degli istituiti volto al superamento delle pluriclassi a causa del non accoglimento del provvedimento da parte di molti cittadini.  Grazie a SNAI proprio dalle scuole è partito un processo generale di informatizzazione. “Siamo di fronte ad un esempio virtuoso - ha detto Carla Cosentino dell’Agenzia per la Coesione territoriale – con 29 progetti trasmessi al sistema di monitoraggio”.  La Cosentino, in chiusura ha condiviso la necessità di una sburocratizzazione e snellimento delle procedure espressa dagli amministratori dell’area, che andrebbero tarare sulle piccole realtà territoriali.