Un incontro importante a detta di tutti i partecipanti, per la schiettezza del confronto, gli spunti emersi, la spinta ad andare avanti con più forza, quello avuto con il Matese per verificare come l’area molisana stia portando avanti il requisito associativo richiesto per l’ammissibilità alla Strategia nazionale per le aree interne (SNAI) e come abbia organizzato la governance per l’attuazione della strategia.
La riunione è stata impostata su questi due momenti analizzati dagli esperti del Formez PA, del Comitato tecnico aree interne (CTAI) anche con il coordinatore Francesco Monaco e dell’Agenzia per la Coesione territoriale con alcuni sindaci dell’area: Michele DI Iorio primo cittadino di Spinete accompagnato dalla vice sindaca Patrizia Albanese, capofila dell’area, Michela Tamburri di Castelpetroso in rappresentanza di quei comuni della provincia di Isernia non coinvolti in forme associative precedenti, Angelo Cerafatti vicesindaco di San Giuliano del Sannio; il referente d’area, ex sindaco di Spinete Angelo Romano.
Si tratta del secondo appuntamento del genere, dopo quello di maggio con il Basso Sangro e Trigno, organizzato nell’ambito del progetto attuato da Formez PA “La Strategia nazionale per le aree interne e i nuovi assetti istituzionali”. L’obiettivo, come ha spiegato in apertura la responsabile del progetto Clelia Fusco, è quello di testare un gruppo di aree in fase di attuazione per contribuire a risolvere eventuali criticità e standardizzare modelli utili per facilitare le attività in questi ambiti nelle seconde e terze aree progetto impegnate nella SNAI.
La franchezza è stata la cifra del confronto in cui non sono state nascoste difficoltà e ombre fra cui il permanere di una sfiducia da parte di alcuni comuni a favore del campanilismo di sempre. Tra le luci l’alta qualità dei progetti fin qui avviati.
Un dibattito che ha avuto immediati risultati: la decisione di convocare il comitato dei sindaci per riportare le sollecitazioni e i chiarimenti emersi già a fine giugno, la necessità di un confronto costante nel tempo, la sollecitazione a utilizzare strumenti già a disposizione e fra questi l’Accordo di programma quadro (APQ) che permette di trovare il giusto coordinamento tra tutte le parti coinvolte, l’impegno ad avviare il monitoraggio sull’attuazione per correggere eventuali criticità e richiamare ciascuno al proprio ruolo.
Il comprensorio molisano, composto da 14 comuni a cavallo tra le province di Isernia e Campobasso, ha risposto al requisito associativo gestendo insieme, attraverso due convenzioni sottoscritte, catasto (dichiarando in strategia la necessità nel lungo periodo di valorizzare i beni pubblici comunali presenti sul territorio) ed edilizia scolastica (compresa la manutenzione ordinaria). Ma la scommessa è quella di digitalizzare tutti i comuni per erogare servizi di qualità a cittadini e imprese. Il comune di San Giuliano è soggetto attuatore del progetto “Matese map”, un sistema informativo (SIT) per cui a luglio partirà il bando. “Con i comuni dell’area – ha spiegato Cerafatti – condivideremo innanzitutto le banche dati quali anagrafe, stradario comunale, toponomastica, ma anche i sistemi complessi dei servizi comunali, gli sportelli delle attività produttive consentendo di conoscere la vitalità del tessuto economico e, molto significativo i servizi a supporto della protezione civile dell’area”. A questo si aggiunge la mappatura dei tratturi, della sentieristica e delle piste sciistiche con auspicabili risvolti positivi a livello turistico. Come ha ricordato il vicesindaco sarà fondamentale la formazione degli operatori che gestiranno il sistema, ma anche dei tecnici comunali per renderla fruibile. Una finestra sarà a disposizione delle imprese per la promozione delle loro attività. “L’associazionismo è l’unica soluzione – ha continuato l’amministratore di San Giuliano – ma bisogna crederci abbandonando i campanili che sono il vero limite di ogni discorso che vada in questa direzione”. Parole queste che hanno avuto il plauso del coordinatore del CTAI Francesco Monaco. Opinione condivisa anche dal referente Romano. E’ emerso, infatti, che alcune amministrazioni non si sono attivate con convinzione in tal senso non rispondendo all’urgenza di associare sempre più funzioni e servizi per goderne i vantaggi soprattutto in termini di economie di scala.
Sul fronte governance dal dibattito si è configurata l’esigenza di creare una struttura di livello sovracomunale che possa supportare l’ente capofila nel percorso di attuazione della strategia. Una strada che, come per molte prime aree, è stata ed è molto faticosa. Che però ha avuto il merito di sollecitare il confronto tra parti non abituate a farlo e che, grazie al supporto dell’assistenza tecnica in arrivo, porterà risultati importanti in termini di gestione soprattutto se tutti, anche con il supporto della Regione, faranno la loro parte.
Tutti i sindaci hanno riconosciuto l’importanza della riunione che per Romano “deve diventare un atto di consapevolezza” sul da farsi. “Ho trovato motivazioni molto forti – ha detto Francesco Monaco - al di là delle difficoltà che ci sono, quali la differenza di consapevolezza fra i diversi sindaci.” Ha riconosciuto gli sforzi che sottende il percorso ma che occorre aumentare per avere strategie funzionanti anche per non perdere le grandi opportunità a livello finanziario che si prospettano per le aree interne nella prossima programmazione. La responsabile del progetto, Clelia Fusco, ha offerto ai presenti ogni forma di supporto possibile per realizzare appieno le gestioni associate prescelte e sul fronte del modello organizzativo. Assistenza offerta anche dalla rappresentante dell’Agenzia per la Coesione territoriale, Iole Donsante in materia di attuazione.
Associazionismo, incontro sulle aree in attuazione: il caso Matese
I sindaci del comprensorio molisano hanno colto l’opportunità del confronto dando corso immediato a una serie di azioni significative per migliorare la governance della SNAI sul territorio
Progetto di riferimento: