Attuazione SNAI: presentata al CIPE dalla ministra Lezzi la Relazione 2018

Sono 34 le strategie approvate e 6 gli APQ sottoscritti alla fine dello scorso anno. Ribadito il ruolo centrale dell’associazionismo nel rafforzamento della capacità amministrativa dei comuni

La Strategia Nazionale per le aree interne (SNAI) è in piena attuazione. E’ quanto emerge dalla relazione annuale sull’avanzamento della SNAI al 31 dicembre 2018 presentata al CIPE dalla ministra per il Sud, Barbara Lezzi. Il documento analizza l’andamento della Strategia considerandone nel dettaglio i pilastri senza nascondere le criticità ancora da superare. Confermata l’efficacia di un metodo di lavoro in cui l’azione nazionale incrocia quella locale partendo dai bisogni e dalle risorse dei territori che vengono supportati a costruire la propria visione di futuro. Un percorso non sempre facile ma che, come dimostrano le strategie d’area finora elaborate, dà voce a chi in quei luoghi vive o vuole tornare a vivere.  E neanche breve: Il tempo medio per scrivere il documento, come evidenza la relazione, è in media due anni.
 
Su 72 aree selezionate, a fine 2018, 34 hanno individuato interventi, azioni e risultati da raggiungere elaborando una Strategia d’area poi approvata; 6 sono arrivate alla sottoscrizione dell’Accordo di programma quadro (APQ); altre 6 aree interne hanno invece completato l’iter per la firma dell’APQ. Le strategie approvate valgono, considerando fondi statali, risorse comunitarie e private, 566 milioni di euro. Numeri superati nei primi quattro mesi del 2019: le strategie approvate sono salite a 37 e le firme apposte agli Accordi di programma quadro sono 18.
 
Una delle innovazioni della SNAI, quella di rivolgersi esclusivamente ad associazioni di comuni per la definizione della strategia di sviluppo dell’area, ha fatto registrare un avanzamento numerico, ma anche concettuale.  Da semplice condizionalità per l’ammissibilità alla SNAI, con la previsione di gestire insieme due servizi e/o funzioni fondamentali, l’associazionismo ha assunto il ruolo di vero motore del cambiamento su cui tarare le forze per elaborare le strategie e, successivamente, realizzare gli interventi. I comprensori, in molti casi, sono andati oltre l’obbligo, stringendo ulteriori accordi istituzionali o tecnici per attuare efficacemente la Strategia o per elaborare un progetto di sviluppo della loro capacità amministrativa in forma associata anche per sopperire alla carenza di personale, in particolare quello specializzato, al loro interno.
 
Al 31 dicembre 2018, 37 aree hanno assolto al pre-requisito associativo, mentre 29 sono in via di definizione. Il processo di accompagnamento delle aree per il supporto o la costruzione di sistemi intercomunali è affidato al progetto “La Strategia nazionale aree interne e i nuovi assetti istituzionali” del Dipartimento della Funzione Pubblica attuato dal Formez PA. L’intervento progettuale è risultato decisivo per i processi associativi per il 54% delle aree e fondamentale per il 30%. Anche nel 2018 in testa alle funzioni e servizi attivati in gestione associata dalle aree troviamo catasto, protezione civile e organizzazione dell’amministrazione.
 
Slancio in avanti anche della Federazione nazionale, rete di scambio di buone pratiche per facilitare e accelerare gli interventi, con l’approvazione di una Carta di intenti.
 
Nella sua prefazione la ministra Lezzi parla anche dei ritardi e delle difficoltà nell’attuazione della SNAI dovute, in primo luogo alla complessità del percorso ma anche, e soprattutto, alla lentezza delle risposte da parte della Pubblica amministrazione. E lancia una sorta di decalogo per superarle che vede ai 3 primi punti una “scossa” alle amministrazioni centrali affinché intraprendano scelte coraggiose; la semplificazione delle procedure amministrative; la creazione di strutture tecniche a disposizione dei comuni per rafforzarne i processi di associazione.
 
Relazione