Bassa Valle, modello di governance SNAI da replicare

Nell’area valdostana sesto della serie di incontri di monitoraggio per la verifica del requisito associativo e dei modelli organizzativi per l’attuazione della Strategia

 
 
“Per noi montanari, dal carattere chiuso, abituati a risolvere i problemi da soli, gli interventi SNAI sono serviti a far capire che solo cooperando e facendo sistema è possibile affrontare alcune problematiche. E questo è valido non solo per i privati ma anche per le amministrazioni”. Sono le parole di Amedeo Follioley, vice presidente dell’Unité des commune Mont Rose pronunciate  nel corso dell’ultimo incontro dell’anno finalizzato all’analisi dei sistemi associativi e dei modelli di governance adottati dai comuni delle aree che hanno sottoscritto l’Accordo di programma quadro (APQ) per l’attuazione della Strategia nazionale per le aree interne (SNAI). Protagonista del sesto incontro è stata la valdostana Bassa Valle, un territorio che si estende su 802 kmq con una popolazione complessiva di 23.435 abitanti e un’altimetria che passa dai  300 m s.l.m., nella parte più bassa dei comuni della valle centrale, fino agli oltre 4.000 del massiccio del Monte Rosa.
 
L’attività di monitoraggio – realizzata nell’ambito del progetto del DFP “La Strategia nazionale per le aree interne e i nuovi assetti istituzionali” attuato da Formez PA – punta a rilevare se e quali siano, a parere delle aree e delle regioni di riferimento, eventuali aspetti critici su cui intervenire per rafforzare i sistemi intercomunali previsti dalla SNAI. Oltre al team Formez gli amministratori locali e le relative strutture di assistenza tecnica si confrontano sui temi dell’attuazione degli interventi con i referenti del Dipartimento per la coesione territoriale, dell’Agenzia per la Coesione territoriale e del Comitato tecnico aree interne (CTAI) per rilevare fabbisogni di supporto e risolvere le problematiche emerse. “Sono molto soddisfatto di questo incontro – ha ribadito Francesco Monaco coordinatore del CTAI – e credo che continueremo con questo esercizio anche nelle altre aree”.
 
Il comprensorio valdostano è composta da 22 comuni ripartiti in tre Unités des Communs valdôtaines: Mont Rose, in qualità di capofila, Walser ed Evançon. Per l’attuazione della Strategia i tre enti, nel 2017, si sono associati in convenzione. I limiti imposti dalla normativa regionale in materia di assunzione, hanno impedito la creazione di una struttura organizzativa dedicata alle gestioni associate, funzioni rimaste in capo alla Unités Mont Rose ed espletate fino ad ora con il personale ordinario. Recentemente è stata individuata una risorsa esterna.
 
La governance generale è attuata non dall’assemblea di tutti i sindaci, ma dei soli presidenti delle Unités che riferiscono agli amministratori dei rispettivi comprensori.  Dal punto di vista tecnico-amministrativo il servizio di coordinamento, attivo fin dalla sottoscrizione dell’APQ a febbraio 2020, è stato gestito da un lato, per quanto riguarda gli enti locali, dalla Unités Mont Rose e, dall’altro dal Dipartimento politiche strutturali e affari europei della Regione attraverso riunioni periodiche per fare il punto sull’avanzamento dei lavori. La risorsa esterna selezionata andrà a rafforzare il servizio di coordinamento svolto dall’Unités Mont Rose. In capo al Dipartimento regionale è la cabina di regia che svolge un’attività a supporto del Responsabile Unico dell’Attuazione (RUA) nonché il comitato di pilotaggio per la verifica sullo stato di attuazione degli interventi che annualmente realizza un rapporto di monitoraggio per individuare eventuali problematiche, scostamenti, ritardi.
 
Riconosciuta la qualità e l’efficacia del sistema organizzativo adottato che potrebbe configurarsi come modello da estendere ad altre aree equiparabili per complessità territoriale e che, secondo Giovanni Xiilo del Formez “arricchisce il panorama delle soluzioni individuate”.
 
In tema di attuazione, rilevante, per numero di progetti e di risorse assegnate il ruolo della Regione. Su 20 interventi previsti 5 sono attuati o in via di attuazione in linea con i tempi stabiliti e tra questi quello relativo alla connettività; 5/6 fanno riscontrare criticità significative e i restanti presentano esclusivamente scostamenti rispetto al cronoprogramma e non sostanziali. Per quest’ultimo gruppo il Dipartimento affari europei ha chiesto di poter attivare una procedura semplificata anziché la convocazione dei tavoli dei sottoscrittori che richiederebbe molto tempo allungandolo ulteriormente. Iole Donsante, dell’Agenzia per la Coesione territoriale, ha aggiornato gli amministratori valdostani sulle semplificazioni procedurali recentemente avviate alcune delle quali proprio nella direzione rappresentata dall’area Basse Valle
 
Francesco Monaco, nella sintesi conclusiva, ha assicurato che il Comitato si farà carico di tutte le istanze emerse per snellire e velocizzare i procedimenti di gestione dell’APQ,” per far sì che la Strategia diventi uno strumento flessibile che consenta di dare risposte puntuali ai territori”. Guardano all’immediato futuro , il coordinatore del CTAI  ha annunciato un’azione di sostegno alle aree già avviate per rafforzare gli interventi realizzati, ma anche risorse a valere sulla Legge di Stabilità per il rafforzamento amministrativo con la mobilitazione, per il prossimo ciclo di programmazione, di 10mila giovani nelle strutture di gestione delle strategie (uffici tecnici, delle Unioni ecc), con la messa in campo  immediata delle prime 2800 risorse umane per rafforzare stabilmente le strutture tecnico-amministrative  locali. Misure queste presentate dal Ministro per il Sud e la Coesione territoriali, Giuseppe Provenzano, nel corso dell’ultimo Comitato tecnico per le aree interne. Monaco ha anche preannunciato la riunione della Federazione dei sindaci delle aree interne, presenziata dal Ministro per il Sud, che si terrà l’8 gennaio a cui i sindaci referenti della Bassa Valle sono stati invitatati a partecipare.