I sindaci degli 8 comuni del Calatino sottoscrivono la strategia d’area e si danno appuntamento ai primi mesi del 2020 per l’ultima tappa della Strategia nazionale aree interne (SNAI) ossia la firma dell’Accordo di programma quadro (APQ) che darà il via alla realizzazione degli interventi.
Il Calatino è una delle 5 aree interne della Sicilia in cui si sperimenta la SNAI. Le altre sono: Madonie, Nebrodi, Terre sicane e Val Simeto.
Il comprensorio, 77mila abitanti dislocati tra il comune capofila di Caltagirone che attrae il 50% della popolazione e gli altri 7 di piccolissime dimensioni, ha visto accentuare la propria fragilità con la recente crisi economica che ha ulteriormente minato la cura del patrimonio ambientale e culturale, nonché l’erogazione dei servizi essenziali.
La strategia dell’area siciliana punta alla valorizzazione dei suoi principali settori produttivi - agroalimentare, manifatturiero e artigianale – e al rilancio dei servizi di cittadinanza. In primo piano a quello della mobilità, caratterizzato da carenze che rendono difficile gli spostamenti sia tra il polo di Caltagirone e gli altri comuni che tra l’intera area e il resto del territorio regionale e nazionale. Nuova linfa all’offerta culturale con la previsione di una rete tra comuni costruita a partire dall’ex convento di Sant’Agostino su cui far convergere tutti i musei locali attraverso sistemi digitali. Le risorse disponibili, pubbliche e private, ammontano a circa 36 milioni di euro.
Calatino, i sindaci sottoscrivono la strategia d’area
In ballo oltre 36 milioni di euro tra fondi pubblici e privati. Prevista per i primi mesi del 2020 la firma dell’APQ
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