Cilento interno, approvato il preliminare di strategia

IL CTAI ha dato l’ok al passaggio allo step SNAI successivo. Prossima obiettivo la firma dell’APQ entro l’anno

Approvato il preliminare di strategia del Cilento interno. Il Comitato tecnico aree interne (CTAI) ha dato l’ok per il passaggio allo step successivo dell’iter dell’area campana nell’ambito della Strategia nazionale aree interne (SNAI). Ora sindaci e referenti puntano dritto a chiudere la strategia d’area e a sottoscrivere l’Accordo di programma quadro (APQ) entro l’anno per renderla operativa.
 
 Il comprensorio è composto da 29 comuni della provincia di Salerno che conta una popolazione di poco meno di 45.500 abitanti scesa, tra 2011 e 2017, del 4,24%. La percentuale di over 65, pari al 26,2%, è superiore sia alla media delle aree interne regionale che nazionale. Tutto il territorio ricade nel Parco nazionale del Cilento e Vallo del Diano, patrimonio UNESCO. Con circa il 65% di territorio collinare e il 35% di natura montano, le foreste e l’attività rurale - orientata recentemente alle produzioni biologiche - rappresentano le vere risorse dell’area.
 
La programmazione strategica punta alla valorizzazione delle risorse locali attraverso la promozione del comparto agroalimentare, turistico e culturale.  Azioni queste che è previsto vadano di pari passo con la riorganizzazione dei servizi di istruzione, sanità e mobilità. Particolarmente critico il sistema dei trasporti che rende inadeguata l’accessibilità all’area e l’interconnessione tra i comuni che la compongono.
 
Per quanto riguarda la situazione associativa, nel comprensorio sono attive 2 Unioni di Comuni e 3 Comunità montane. Per assolvere al requisito per l’ammissibilità alla SNAI, i comuni dell’area hanno costituito l’Associazione delle Valli del Cilento interno per la gestione di funzioni e servizi in forma associata. Gli ambiti di intervento dell’ente sono: sanità, viabilità, infrastrutturazione digitale, ciclo integrato dei rifiuti e, in campo energetico, l’attuazione del progetto “Patto dei sindaci”. Nel protocollo di intesa i comuni intendono attuare azioni integrate di sviluppo in un arco temporale ventennale con l’estensione dei modelli di gestione in forma associata anche ad altri funzioni e servizi pubblici locali.