La Commissione europea propone misure per aumentare la condivisione e la creazione di spazi europei dei dati

La Commissione europea ha proposto un nuovo quadro normativo sulla gestione dei dati. Il regolamento mira a sfruttare meglio il potenziale dei flussi di dati all’interno dell’Unione, facilitandone la condivisione intersettoriale per la creazione di valore aggiunto, e fornendo un modello alternativo alle pratiche di trattamento dei dati delle principali piattaforme tecnologiche a beneficio dei cittadini.

 
Secondo le previsioni, la quantità di dati generati dagli enti pubblici, dalle imprese e dai cittadini del 2025 sarà cinque volte quella generata nel 2018. La strategia della Commissione in materia di dati, pubblicata a febbraio di quest'anno, mira a sbloccare il potenziale economico e sociale di questa mole di informazioni e di tecnologie come l'intelligenza artificiale, mettendo al centro il rispetto delle norme e dei valori dell'UE (ad esempio nel campo della protezione dei dati e del rispetto della proprietà intellettuale e dei segreti commerciali). Le nuove norme proposte dalla Commissione costituiscono un passo in avanti verso la creazione di spazi comuni europei di dati in vari ambiti, dal settore industriale a quello dell'energia e dal settore sanitario al Green Deal europeo, a beneficio della società, delle imprese e dei cittadini.
 
Incentrato sul rispetto di valori e principi dell'UE quali la protezione dei dati personali (GDPR), la protezione dei consumatori e le norme sulla concorrenza, il nuovo regolamento intende offrire un modello alternativo alle pratiche di trattamento dei dati delle grandi piattaforme tecnologiche che dispongono di un elevato potere di mercato poiché i loro modelli aziendali implicano il controllo di grandi quantità di dati. Alla base del nuovo approccio vi sarà la neutralità e la trasparenza degli intermediari di dati (i soggetti che organizzano la condivisione o la messa in comune dei dati), che servirà ad aumentare la fiducia degli utenti. Per garantire la neutralità, l'intermediario non può trattare i dati per proprio conto (per esempio vendendoli a un'altra società o usando i dati per creare un prodotto basato su di essi) e dovrà rispettare requisiti rigorosi.
Il regolamento comprende:

  • una serie di misure volte ad aumentare la fiducia nella condivisione dei dati, poiché la diffidenza è attualmente un grande ostacolo e si traduce in costi elevati
  • nuove norme dell'UE in materia di neutralità per consentire ai nuovi intermediari di dati di diventare organizzatori affidabili della condivisione dei dati
  • misure volte a favorire il riutilizzo di alcuni dati detenuti dal settore pubblico. Per esempio, il riutilizzo dei dati sanitari potrebbe far progredire la ricerca di cure per le malattie rare o croniche
  • soluzioni per dare agli europei il controllo sull'uso dei dati che generano, rendendo più facile e sicuro per le aziende e i singoli cittadini mettere volontariamente a disposizione i propri dati per il bene comune.

 
La strategia intende sfruttare le dimensioni del mercato unico, che rappresenterà uno spazio in cui i dati potranno circolare all'interno dell'UE e a livello intersettoriale, nel rispetto di norme chiare, pratiche ed eque in materia di accesso e riutilizzo. La proposta di oggi promuove anche una più ampia condivisione dei dati a livello internazionale, purché vi siano condizioni che garantiscano il rispetto dell'interesse pubblico europeo e l'interesse legittimo dei fornitori di dati. Le proposte più specifiche sugli spazi di dati, che si affiancheranno a una legge sui dati volta a promuoverne la condivisione tra le imprese e tra le imprese e le amministrazioni pubbliche, sono attese nel 2021.
 
Maggiori informazioni al seguente link.