Costruire un'Unione europea della salute: la Commissione presenta proposte per migliore la gestione europea delle crisi sanitarie

L’11 novembre la Commissione europea ha mosso i primi passi verso la costruzione dell'Unione europea della salute annunciata dalla Presidente von der Leyen nel discorso sullo stato dell'Unione. L’iniziativa ha l’obbiettivo di raggiungere una maggiore cooperazione nel settore sanitario a livello dell’UE, per gestire al meglio la lotta contro la pandemia di COVID-19 e le future emergenze sanitarie.

La Commissione presenterà una serie di proposte per potenziare il quadro per la sicurezza sanitaria dell'UE e per rafforzare il ruolo delle principali agenzie dell'UE nella preparazione e nella risposta alle crisi.
Le proposte sono incentrate sulla riforma del quadro normativo esistente relativo alle gravi minacce per la salute a carattere transfrontaliero, come pure sul rafforzamento del ruolo delle principali agenzie dell'UE, ossia del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) e dell'Agenzia europea per i medicinali (EMA), nella preparazione e nella risposta alle crisi.
Nello specifico, per creare un mandato più forte per il coordinamento da parte della Commissione e delle agenzie dell'UE, la Commissione propone un nuovo regolamento relativo alle gravi minacce per la salute a carattere transfrontaliero. Il nuovo quadro permetterà di:

  • rafforzare la preparazione rispetto a nuove emergenze sanitarie, tramite l’elaborazione di piani a livello europeo e nazionale, con il sostegno del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie e da altre agenzie dell'UE. I piani sarebbero sottoposti a controlli e a prove di stress effettuati dalla Commissione e dalle agenzie dell'UE;
  • rafforzare la sorveglianza: verrà creato un sistema di sorveglianza integrato e potenziato a livello dell'UE, tramite l'utilizzo dell'intelligenza artificiale e di altri mezzi tecnologici avanzati;
  • migliorare la comunicazione dei dati: gli Stati membri dovranno potenziare la comunicazione degli indicatori dei sistemi sanitari (ad es. disponibilità di posti letto negli ospedali, disponibilità di posti per cure specializzate e terapia intensiva, quantità di personale medico qualificato, ecc.).
  • La comunicazione di una situazione di emergenza a livello dell'UE innescherebbe un maggiore coordinamento e permetterebbe lo sviluppo, lo stoccaggio e l'approvvigionamento dei prodotti di rilevanza per la crisi.

La Commissione propone inoltre un potenziamento degli strumenti e del mandato delle Agenzie dell'UE più forti e operative nel settore sanitario,  tra cui notamente  il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie e l'Agenzia europea per i medicinali, in prima linea nelle attività dell'UE per far fronte alla COVID-19 dall'inizio della pandemia.
Il mandato dell'ECDC sarà rafforzato in modo da poter sostenere la Commissione e gli Stati membri, dalla sorveglianza epidemiologica, la preparazione e pianificazione della risposta, comunicazione di informazioni e controlli, elaborazione di raccomandazioni non vincolanti e opzioni per la gestione del rischio, capacità di mobilitare e inviare una task force sanitaria dell'UE per coadiuvare la risposta locale negli Stati membri e l’istituzione di una rete di laboratori di riferimento dell'UE e di una rete per le sostanze di origine umana.
Il mandato dell'Agenzia europea per i medicinali sarà rafforzato in modo da agevolare una risposta coordinata a livello dell'Unione alle crisi sanitarie mediante monitoraggio e mitigazione del rischio di carenze di medicinali e dispositivi medici essenziali, consulenza scientifica sui medicinali potenzialmente in grado di curare, prevenire o diagnosticare le malattie all'origine delle crisi, coordinamento degli studi per monitorare l'efficacia e la sicurezza dei vaccini e delle sperimentazioni cliniche.
La Commissione definirà inoltre  i principali elementi della futura Autorità per la risposta alle emergenze sanitarie (HERA), che sarà proposta entro la fine del 2021. Tale struttura costituirebbe un importante nuovo elemento a sostegno di una migliore risposta a livello dell'UE alle minacce per la salute a carattere transfrontaliero.
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