La selezione di casi qui presentati offre una panoramica di ampio spettro su esperienze italiane di produzione culturale che mostrano tendenze positive in atto, all’interno di entrambe le linee tematiche di Ravello Lab 2008: iniziative e progetti d’arte e cultura tra Europa e Mediterraneo, da una parte; e dall’altra progetti o centri culturali che aggregano e valorizzano creatività per lo sviluppo urbano.Il tema del dialogo euromediterraneo viene rappresentato attraverso progetti di diversa dimensione e tipologia, che provengono da varie regioni d’Italia e da manifestazioni internazionali, per la natura stessa del tema: a partire da due biennali itineranti sulle arti del nostro tempo che proprio quest’anno sono state realizzate in regioni d’Italia periferiche ma al tempo stesso di collegamento con altre culture e apertura su orizzonti più vasti: il Trentino Alto Adige con Manifesta, per la prima volta in Italia; Bari e la Puglia con la Biennale dei giovani creativi. Due frontiere, due dialoghi, verso l’Europa e verso il Mediterraneo. Quindi due esperienze, due lunghi itinerari teatrali che di nuovo provenendo da luoghi “lontani dal centro” - Ravenna e Lecce - hanno sviluppato percorsi riccamente articolati e concettualmente originali per cui l’attività teatrale diventa progetto culturale e sociale, di interpretazione delle trasformazioni e delle emergenze del nostro tempo, compreso evidentemente il tema del dialogo interculturale: nel caso del ravennate Teatro delle Albe un progetto artistico e drammaturgico di meticciato che dà vita a un teatro “afroromagnolo”, nel caso dei leccesi Cantieri Teatrali Koreja un centro teatrale che vuol costruire forme e occasioni di dialogo con le altre sponde del mar Adriatico. E infine due festival: il giovane Adriatico Mediterraneo ad Ancona, paradigmatico nel nome e nella collocazione geografica, e Fabbrica Europa a Firenze, un festival che dello scambio intra ed extra europeo ha fatto la sua sigla, così come dell’interdisciplinarietà più spinta sul contemporaneo più compiutamente esposto. L’integrazione dello spazio mediterraneo, nelle sue molteplici dimensioni , passa anche attraverso la costruzione di una trama più fitta delle relazioni interculturali e della conoscenza reciproca. La produzione e lo scambio culturale generano reti intorno a cui far sedimentare anche cooperazione territoriale e nuova economia.Il macrotema delle politiche urbane, invece (ma apparirà evidente come molte se non tutte le esperienze siano leggibili in entrambe le chiavi di lettura), accende l’attenzione su centri urbani di diverse grandezze, tra nord centro e soprattutto sud. In questi luoghi, le politiche di sostegno alla produzione culturale e alla creatività sono collegate alla ricerca di una crescita della capacità di attrazione e della competitività urbana. Esse vanno quindi considerate, almeno tendenzialmente, come azioni con un impatto diffuso sul territorio, non circoscritto al singolo attrattore o centro culturale. La finalità è generare nuovi flussi di persone, capitali, servizi, relazioni e risorse civiche, determinando maggiore qualità e densità nelle funzioni dell’economia urbana. I casi presentati riguardano progetti complessi e modulari di iniziativa pubblica, perlopiù comunale, presentati a uno stadio del tutto progettuale o di parziale realizzazione - il progetto su giovani e creatività a Catanzaro; la Fabbrica del Vapore a Milano - e quattro eterogenee esperienze già attive, in diversi ambiti della cultura e dell’arte. Il MAN di Nuoro, piccolo ma già notevole museo d’arte che s’è imposto all’attenzione critica nazionale e internazionale per merito di uno sguardo moderno e curioso tanto alle radici territoriali quanto al “mondo” di orizzonti artistici più ampi. Le iniziative di arte pubblica a Napoli, in particolare nei “non luoghi” delle stazioni metropolitane e ferroviarie e in altri percorsi di valorizzazione moderna e critica del territorio. Il centro Zo Culture a Catania, ex luogo industriale trasformato in centro di produzione artistica culturale contemporanea, con modalità innovative di gestione e direzione; e infine un altro “cantiere” come Cango a Firenze, casa della danza e luogo di produzione, di festival e rassegne e di residenza artistica.Residenza, cantiere, ambienti di produzione: sono termini ricorrenti che indicano una via chiara e riconoscibile a costruire luoghi “protetti” e tempi “lunghi” in cui favorire e valorizzare la creatività e insieme indirizzarla virtuosamente in disegni più ampi di sviluppo urbano attraverso la cultura. Altrettanto ricorrenti – nel tema euromediterraneo ma anche più in generale – sono parole come interculturalità, interdisciplinarietà, percorsi crossover tra le arti, i linguaggi, i codici del contemporaneo, necessariamente plurali e naturalmente intrecciati.
La cultura per la cooperazione europea. Esempi di creatività, rigenerazione urbana e dialogo euromediterraneo
Autore:
Raffaele Colaizzo (Coordinamento tecnico), Paolo Dalla Sega, Massimo Di Rienzo, Patrizia Sorbini, Laura Toro, Cecilia Vedana
Coautore:
Un ringraziamento particolare a tutti i referenti delle esperienze selezionate
Data di pubblicazione:
01/01/2008
Lingua:
italiana e inglese
Formato:
pdf
Fonte:
Formez
Tipologia Documentale: