Nel suo ultimo rapporto semestrale di previsioni, l’Economic Outlook, l’Ocse prevede per l’anno corrente una crescita dell’1% del Pil italiano, cui seguirà 1,3% nel 2011 e una crescita dell’1,6%nel 2012. Dati che segnano una correzione al ribasso rispetto alle stime dell’edizione precedente: a maggio l’Ocse indicava più 1,1 per cento sul 2010 e più 1,5 per cento sul 2011.
L'Ocse ritiene "sufficienti" le misure del governo "per abbassare il deficit nei prossimi due anni; tuttavia la crescita più debole rispetto alle proiezioni ufficiali possono ostacolare la discesa del deficit sotto al 3%".
"Dopo una delle più profonde recessioni dell'area Ocse, l'economia italiana ha iniziato una moderata ripresa che si rafforzerà nei prossimi due anni", evidenzia gli esperti dell’organizzazione internazionale per gli studi economici, secondo cui gli investimenti e l'export sosterranno la ripresa della domanda
La domanda interna finale è stimata al +0,5% per la fine del 2010, al +0,7% e al +1,2% nei due anni a seguire.
Confortanti le previsioni di riduzione del tasso di disoccupazione, che si conferma sempre al di sotto della media dell'Eurozona, anche grazie all’utilizzo dello strumento della cassa integrazione: dall’8,6% di quest'anno, all’8,5% nel 2011, fino all’ 8,3% nel 2012. Nell'Eurozona il tasso di disoccupazione si attesterà per quest’anno al 9,9%, al 9,6% nel 2011 e al 9,2% nel 2012. Dati allarmanti giungono invece dalla Spagna, che quest'anno chiuderà con un tasso del 19,8%, per poi scendere al 19,1% nel 2011 e al 17,4% nel 2012. Francia, Germania e Gran Bretagna registreranno nell’anno in corso un tasso di disoccupazione, rispettivamente, del 9,3%, 6,9% e 7,9%. Per quanto riguarda gli Usa si attesteranno al 9,7% quest'anno al 9,5% il prossimo e all'8,7% nel 2012.
L'inflazione in Italia resterà pressoché stabile, con un lieve calo dall'1,5% del 2010 all'1,4% dei due anni successivi. Calo netto invece per il rapporto deficit/Pil, che, secondo le stime dell'Ocse, dovrebbe scendere dal 5% del 2010 al 3,9% del 2011 e al 3,1% del 2012.
L'Ocse nota però che per assicurare credibilità al sistema italiano sarà necessario approvare riforme di bilancio di carattere strutturale