Dolomiti Friulane, via libera alla strategia d’area

Per le Dolomiti Friulane si apre la strada dell’Accordo di Programma Quadro (APQ). Dopo il sì del Comitato tecnico aree interne (CTAI) la giunta regionale ha approvato definitivamente la strategia dell’area friulana che avrà a disposizione circa 7,5 milioni di euro per invertire le attuali tendenze alla marginalizzazione e allo spopolamento.
 
Si tratta della seconda delle tre aree regionali in cui si sperimenta la Strategia nazionale per le aree interne (SNAI). L’alta Carnia ha già sottoscritto l’APQ, mentre per Val Canale-Valli di Fella è stato approvato il preliminare di strategia.
 
 L’area è caratterizzata da uno spiccato dualismo. Da una parte gli 8 comuni dell’area progetto, quelli delle vallate interne ad alto valore naturalistico ma penalizzati dal punto di vista strutturale e, dall’altra, altri 8 della fascia pedemontana, ovvero dell’area strategica, in cui si concentrano servizi e attività produttive con dinamiche demografiche più favorevoli. La strategia è stata costruita su queste differenze per mettere a servizio dell’area progettuale i punti di forza dell’area strategica con l’obiettivo di avviare uno sviluppo equilibrato in tutto il territorio.
 
Punto di partenza l’esperienza associativa precedente e le relazioni istituzionali decennali che legano i comuni del comprensorio tra loro e con quelli limitrofi. Tutta l’area interna fa parte attualmente dell’UTI delle Valli e delle Dolomiti Friulane in cui sono confluiti anche alcuni comuni dell’area strategica.
 
Parola d’ordine innovazione che informa tutti gli interventi programmati sia per quanto riguarda i servizi essenziali, con la previsione dell’utilizzo della telemedicina o gli investimenti sulla didattica digitale, sia sullo sviluppo locale con la creazione di un sistema produttivo competitivo e operatori economici all’avanguardia.