Esperienze intersettoriali delle Comunità Locali per Guadagnare Salute
Il progetto, della durata di due anni, si propone di sostenere le comunità locali nello svolgimento di un ruolo attivo nella promozione, programmazione e realizzazione di “percorsi di salute” attraverso l’individuazione, la selezione, il rafforzamento e la diffusione delle Pratiche migliori finalizzate a: favorire l’attività fisica delle persone di tutte le età, favorire una dieta corretta e equilibrata, prevenire ed arginare il fumo, prevenire e contrastare l’abuso di alcol. Le pratiche dovranno rispondere alla caratteristica di presentare un approccio intersettoriale che veda il coinvolgimento di più istituzioni (Regioni, Aziende Sanitarie, EELL) che operano nei vari ambiti (sanitario, sociale, ambientale, scolastico ecc.)
1) Costruire la governance del progetto, in base all’analisi di soggetti istituzionali direttamente chiamati in causa dall’iniziativa (stakeholder);
2) Comunicare alle Aziende Sanitarie, agli EELL e alle organizzazioni potenzialmente interessate la strategia Guadagnare Salute e il progetto per la selezione e valorizzazione delle esperienze locali condotte secondo l’approccio intersettoriale di Guadagnare Salute;
3) Individuare le esperienze locali di approccio intersettoriale alla salute coerente con la logica e strategia di Guadagnare Salute realizzate in tutto il Paese con attenzione particolare al Mezzogiorno;
4) Selezionare le best practice nella logica della strategia Guadagnare Salute, assicurando la rappresentatività di tutte le regioni italiane.
5) Dare visibilità alle esperienze validate.
6) Creare la Comunità di Pratica on line riservata ai Referenti delle Esperienze.
7) Realizzare un’analisi dei bisogni (formativi, di assistenza tecnica, di consulenza ecc.) volta al consolidamento delle esperienze, rispondere ai bisogni rilevati con attività mirate.
8) Sostenere operativamente le best practice validate, coerenti con la logica della strategia Guadagnare Salute.
9) Valutare le attività formative e di assistenza tecnica sul campo.
10) Verificare l’andamento delle attività e utilizzazione delle risorse per evitare la sporadicità e frammentarietà degli interventi
11) Diffondere le Migliori Pratiche validate e riproporle in altri contesti territoriali.
Regioni, ASL e Amministrazioni Locali dell’intero territorio nazionale.
Attività previste nella 1° Fase del progetto
Nell’ambito di questa fase verranno:
· individuati gli stakeholder e loro informazione e coinvolgimento nel progetto;
· identificati gli organismi necessari all’architettura del progetto e loro costituzione;
· pianificata e attuata la Comunicazione del progetto;
· progettato operativamente il Piano di comunicazione, individuazione del target, elaborazione dei messaggi chiave, attuazione e valutazione dell’impatto dei messaggi stessi;
· messo a punto lo schema degli indicatori e degli strumenti e delle modalità di raccolta delle esperienze locali e dei criteri base da utilizzare nella individuazione delle esperienze già realizzate o in realizzazione.
In questa fase saranno presi in considerazione progetti strutturati secondo l’ottica di un approccio di rete, con il coinvolgimento di molteplici enti ed istituzioni a livello locale, in grado di svilupparsi nel tempo, consentendo di migliorare l’offerta di programmi e servizi resi alla popolazione. In particolare si rileveranno esperienze dedicate a:
- favorire l’attività fisica delle persone di tutte le età;
- favorire una dieta corretta ed equilibrata;
- prevenire e arginare il fumo;
- prevenire e contrastare l’abuso di alcool.
· Si individueranno esperienze (nel numero massimo di quattro a Regione) nei settori menzionati, e, nello specifico l’interesse sarà focalizzato sulle esperienze che si realizzano nei vari ambiti contemporaneamente e quindi presentano già le caratteristiche di intersettorialità.
· Si invieranno gli strumenti di raccolta dati alle Regioni e, in seguito, alle Aziende Sanitarie/Amministrazioni interessate e ai Referenti principali delle attività sul territorio.
· Si imposteranno e gestiranno le lettere di invito alle Regioni e alle altre realtà locali significative individuate.
L’invio del materiale, la gestione e l’assistenza nel processo della elaborazione delle risposte sarà monitorato attraverso continui contatti con i referenti regionali/aziendali/locali.
La gestione della ricerca si svilupperà su tutto il territorio nazionale, ma un’attenzione particolare verrà dedicata alla rilevazione delle esperienze che si realizzano nel Mezzogiorno e alle aree più problematiche del Paese. L’intento è infatti promuovere e sostenere l’innovazione e il processo di cambiamento in questi ambiti territoriali.
· Si raccoglieranno, sistematizzeranno e schederanno le esperienze segnalate.
· Si realizzeranno visite, laddove necessario, di completamento dati/osservazione sul posto.
In questa fase verrà organizzato un primo Workshop con tutti gli interlocutori del gruppo di progetto i rappresentanti di tutte le Regioni, con l’intento di sensibilizzare all’attività i destinatari.
Attività previste nella 2° Fase del progetto
Nell’ambito di questa fase si:
· procederà alla valutazione delle esperienze/progetti raccolti e all’analisi e valutazione dei medesimi per verificare la loro rispondenza alle caratteristiche delle Buone Pratiche. Le Buone Pratiche infatti devono essere: innovative, misurabili, riproducibili, trasferibili, sostenibili;
· definiranno i criteri di selezione che verranno condivisi e utilizzati per selezionare un numero ristretto di Buone Pratiche (ipotizzabile al massimo di due a Regione) che presentano il miglior percorso intersettoriale, hanno raggiunto i risultati attesi e possono essere riproposte in altri contesti quali esperienze di eccellenza. Alla selezione verrà data la massima visibilità attraverso la promozione di momenti di circolazione di tutte le esperienze raccolte e di quelle poi selezionate. L’ottica infatti è dare valore all’esistente, mettendo in luce obiettivi e percorsi adottati.
Le Pratiche selezionate avranno invece un percorso particolare se i protagonisti si impegneranno a continuare e a diffondere la propria attività. Il progetto infatti si propone di svolgere un’analisi dei bisogni per focalizzare gli aspetti necessari al consolidamento e rafforzamento dell’esperienza secondo gli stessi protagonisti. A seguito dei bisogni rilevati si programmeranno le azioni necessarie (formative, ai assistenza tecnica, di consulenza, di contributo economico) utili al radicamento dell’esperienza sul territorio.
L’obiettivo è consolidare e rafforzare l’esistente e premiare azioni esemplari in grado di promuovere il cambiamento.
In questa fase sono previsti due workshop, il primo sarà dedicato alla presentazione di tutte le esperienze rilevate, il secondo verrà dedicato al riconoscimento del percorso svolto e alla presentazione delle esperienze eccellenti.
In parallelo sarà creato, sul sito del Formez un apposito spazio web che colleghi in Rete i protagonisti delle esperienze di prevenzione e costituire un gruppo di Referenti di Regioni e di Aziende che intendono riprodurre le esperienze, con l’intento di fornire supporto metodologico e formativo alla realizzazione di nuove esperienze. Ci si propone di creare una Comunità di Pratica on line cui partecipino tutti i Referenti delle Buone Pratiche rilevate. La condivisione delle metodologie e dei percorsi adottati può far nascere un know how comune e un approccio condiviso nell’impostazione di politiche integrate di contrasto ai quattro principali fattori di rischio e per investire in salute.
Nell’ambito della Comunità di Pratica verrà organizzato un Forum aperto, dedicato al confronto tra i partecipanti, uno spazio dedicato alla Rubrica e alla mailing list (utile per identificare i giusti referenti per problemi specifici), uno alle notizie (corsi, convegni ecc,) e uno alla documentazione (linee guida, accordi sul territorio ecc.).
Attività previste nella 3° Fase del progetto
Nell’ambito di questa fase si:
· valuteranno le attività formative, di assistenza tecnica e di consulenza realizzate e si procederà ad una verifica generale di tutte le azioni intraprese e dell’utilizzo delle risorse attribuite;
· individueranno nuove realtà disponibili a riprodurre le Buone Pratiche ed attivare, attraverso creazione di partnership e di un clima favorevole alla sperimentazione;
· realizzerà una banca dati che possa confluire in un Data base del Ministero della Salute sulla qualità delle esperienze realizzate nel SSN nell’ambito della prevenzione;
· organizzerà un Convegno nazionale di testimonianza e diffusione delle attività svolte.
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