Il Fondo sociale europeo (Fse) deve restare parte integrante della Politica di coesione dell’Ue. Il parere espresso in maniera netta da Catiuscia Marini è stato adottato dal Comitato delle Regioni(CdR) di cui la presidente della regione Umbria fa parte come membro della Commissione per la politica di coesione territoriale (Coter). L’intervento si inserisce nel percorso di revisione intermedia del Fse in preparazione della proposta sul quadro finanziario pluriennale post 2020. Obiettivi del Fondo lotta alla disoccupazione di lungo periodo; integrazione dei giovani nel mercato del lavoro; invecchiamento della popolazione ed emarginazione delle aree interne; integrazione dei migranti; contrasto all’esclusione sociale nelle aree urbane; carenza di competenze ed educazione all’evoluzione tecnologica; contrasto all’esclusione di gruppi svantaggiati; intervento su adulti con basso livello di conoscenze e competenze. Il sostegno alle politiche di inclusione è, per il Comitato delle Regioni, irrinunciabile nell’ambito della Politica di coesione su cui è in corso un dibattito a livello europeo anche attraverso consultazioni pubbliche. L’Italia ha espresso la sua posizione nel corso della plenaria del CdR del 30 gennaio scorso, che può essere sintetizzata nel suo rilancio “come una priorità dell’Unione, quale pilastro fondamentale di integrazione, solidarietà e di riequilibrio delle opportunità di sviluppo sociale e di crescita economica dei suoi territori”. A tal fine a tutti i Fondi strutturali (Fesr, Fse, Feasr e Feamp) dovrebbero essere assicurate risorse finanziarie adeguate. Si allarga intanto il fronte italiano delle adesioni alla #CohesionAlliance, una coalizione lanciata a ottobre scorso dal CdR a sostegno della Politica di coesione europea come pilastro del futuro dell’Unione e contro i previsti tagli ai fondi strutturali, appoggiata pienamente anche dal governo del nostro Paese. In Italia hanno aderito alla piattaforma l’ANCI, la Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province Autonome italiane, mentre le regioni Abruzzo, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Marche, Puglia, Toscana, Umbria e la Provincia Autonoma di Bolzano l’hanno sottoscritta anche individualmente. Il numero di sostenitori, a livello europeo, ha raggiunto nel mese di febbraio quota mille.
Il Fondo sociale europeo non si tocca
Questo in sintesi il parere di Catiuscia Marini del Coter adottato dal Comitato europeo delle Regioni. Tra gli obiettivi del fondo anche la lotta all’invecchiamento e all’emarginazione delle aree interne
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