Si è tenuto sulla piattaforma Zoom l'incontro di Anci Toscana ComuniCare: perché la cura, la presa in carico delle comunità passa anche da una comunicazione efficace. La comunicazione istituzionale sta assumendo un ruolo sempre più centrale per la pubblica amministrazione. Gli strumenti digitali sono anche per i Comuni un veicolo primario di informazione verso i cittadini, in un quadro dove i social hanno un peso ormai determinante: l’emergenza sanitaria lo ha dimostrato ampiamente. Come funziona oggi la comunicazione istituzionale? Come si stanno evolvendo le normative? Quali sono i maggiori problemi e le prospettive future? Qual è il linguaggio da utilizzare e come vengono usati i social.
Intorno a queste questioni si è svolta la riflessione sul ruolo della comunicazione come servizio della PA alla collettività.
All'iniziativa di Anci Toscana ha partecipato anche il Direttore della Comunicazione di Formez PA, Sergio Talamo - coordinatore del Gruppo di lavoro del DFP per la riforma della comunicazione pubblica e social media policy nazionale - con un intervento sul tema della comunicazione pubblica e sulle tendenze e le direzioni di sviluppo, a vent’anni dalla L. 150/2000. Nel suo approfondimento Talamo ha sottolineato come la comunicazione digitale e social non sono solo “toppe” per gestire l'emergenza, ma sono modalità ormai strutturali della nuova comunicazione. Si è trattato di un cambiamento della comunicazione pubblica che forse la politica non ha visto appieno, nonostante i precedenti Ministri per la PA, Madia e Dadone, abbiano dimostrato attenzione e sensibilità al ruolo pubblico della comunicazione a servizio della PA, così come ora sta dimostrando appieno il Ministro Brunetta per il quale "la comunicazione è l'essenza stessa sei servizi della PA". La pandemia ha di fatto solo accelerato dei processi che in realtà già c'erano e si tratta di un cambiamento che va visto e va normato con strumenti legislativi adeguati. La legge 150/2000 - ha continuato Talamo - è "un architrave ma anche un ingombro", non a caso prevedeva che il giornalista dovesse ‘illustrare le leggi’, quando oggi il cittadino è invece il protagonista anche della comunicazione tanto da modificare l'agenda comunicativa delle testate giornalistiche e degli strumenti di comunicazione pubblica attraverso la sua presenza attiva sui social.
Talamo ha illustrato il lavoro svolto nel tavolo, da lui coordinato, del Dipartimento della Funzione Pubblica per una nuova legge, la ‘151’, capace di recepire i cambiamenti della comunicazione pubblica e il ruolo e il compito della comunicazione a servizio del cittadino. Questa iniziativa ha incontrato logiche corporative e resistenze che hanno fatto fatica a riconoscere come il lavoro del giornalista sia di fatto già cambiato e che necessiti di nuove competenze per la comunicazione digitale. Il lavoro svolto, che ha prodotto un documento in 10 punti, prevede nuovi modelli organizzativi, una redazione unica in cui giornalisti e comunicatori pubblici lavorano insieme e, soprattutto, un sistema strutturale che favorisca il flusso comunicativo dentro alla PA.
Durante l’incontro sono stati riportati alcuni dati di uno Studio dell’Istituto Piepoli secondo il quale l’80% delle PA hanno un social media manager ed è pochissimo, considerata la mole di richieste di informazioni da parte del cittadino. Solo un’amministrazione su 4 ha una social media policy che governa la relazione con il cittadino, mentre rispetto al profilo del Social Media Manager il 65% sono uomini, da qui il richiamo alla parità di genere.
I Comuni, secondo il sondaggio, comunicano meglio perché sono vicini ai cittadini, essendo l'interfaccia reale con il territorio. Infatti, da alcune riflessioni dei sindaci e dei professionisti della comunicazione, è emerso come la pandemia, non solo ha cambiato la comunicazione pubblica con una nuova tempistica e nuove modalità, ma come ha sottolineato in particolare Matteo Biffoni - presidente di Anci Toscana - ha modificato in maniera strutturale anche il lavoro dell'amministratore pubblico, chiamato a rispondere, quasi in tempo reale e in modo fattivo, alle esigenze del cittadino senza perdersi più “nei massimi sistemi” e diventando la vera interfaccia con il cittadino che, secondo lo studio dell’Istituto Piepoli, immagina in futuro un pieno utilizzo delle Chat nell’approcciare la Pubblica Amministrazione.
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Formez PA a ComuniCare: un dibattito sulla comunicazione pubblica come servizio al cittadino
Si è tenuto sulla piattaforma Zoom l'incontro di Anci Toscana ComuniCare: perché la cura, la presa in carico delle comunità passa anche da una comunicazione efficace.