Gestione associata del turismo, fattore di capacitazione delle aree interne

Un report analizza 13 aree SNAI dotate di specifici modelli organizzativi per gli interventi turistici mostrando una visione più ampia del settore che diventa elemento di aggregazione fra politiche e attori

 
Politica turistica, fattore di integrazione  di sistema che dà senso e migliora l’erogazione  dei servizi  essenziali nelle aree interne, rafforzandone  la capacità amministrativa  e la crescita economica. E’ questa la chiave di lettura del report La governance del turismo nelle strategie delle aree interne appena  pubblicato  a cura di Formez Pa.  Esso fornisce una nuova e possibile prospettiva  attraverso cui interpretare la gestione turistica a scala comunale, come elemento di integrazione e coordinamento fra politiche e attori, istituzionali e privati.
 
La ricerca è stata realizzata nell’ambito del progetto  del DPS “La Strategia Nazionale per le aree interne e i nuovi assetti istituzionali” attuato da Formez Pa.  Ha per oggetto  la programmazione e gestione degli  interventi turistici nelle aree interne con una focalizzazione sulle 13 delle 72 aree impegnate nella Strategia nazionale per le aree interne (SNAI ) 2014-2020 che hanno scelto di  gestire il settore  in forma associata attraverso accordi formali, costruendo  specifici modelli organizzativi.
 
Il report restituisce un quadro in cui, all’eterogeneità degli interventi , alla complessità delle rete degli attori non solo istituzionali coinvolti e alla presenza di diversi ambiti di gestione sovrapposti a quelli delle aree (come nel caso dei Parchi o dei bacini imbriferi) fa da contraltare la rilevazione di ricorrenze, elementi comuni derivanti anche dalla dimensione di perifericità dei territori che limita gli strumenti a disposizione e restringe le scelte.  Al di là delle differenti soluzioni effettuate, i  comuni che hanno scelto strutture convenzionali di gestione, dimostrano di avere  una visione di sviluppo turistico più ampia che, accanto alla realizzazione di strutture e infrastrutture turistiche attiva anche azioni di promozione e marketing territoriale nella consapevolezza che non basta realizzare, ma anche vendere il prodotto.
 
Il turismo è un ambito di policy di forte integrazione che mette insieme settori come ambiente, agricoltura, patrimonio culturale nonché tutte le politiche di miglioramento dei servizi essenziali su cui si fonda la SNAI ovvero mobilità, sanità e istruzione.
 
Le 13 aggregazioni analizzate hanno  formalizzato la loro propensione a gestire in collaborazione il settore, oltre ad aver ottemperato come tutte le altre al requisito associativo che prevede la gestione associata di almeno due tra le funzioni fondamentali. In oltre la metà dei casi lo hanno fatto attraverso la sottoscrizione di una convenzione  di secondo livello, mentre negli altri mediante una convenzione  di primo livello che dispone la gestione associata della materia turistica. Si tratta soprattutto di convenzionamenti plurifunzione con l’integrazione di  altri servizi ritenuti coessenziali  per stimolare lo sviluppo economico.
 
Tutto questo si traduce in interventi che vanno dal potenziamento dei trasporti pubblici al marketing territoriale, dalla ristrutturazione di edifici di valore storico/artistico alla valorizzazione delle infrastrutture per la loro fruizione. Tra i più gettonati strutture museali, centri visite, rete di sentieri e ciclovie.
 
La differenza tra i comprensori non convenzionati sulla governance turistica e quelli che lo hanno fatto è che i primi propendono in maggior misura al sostegno degli operatori economici mentre i secondi privilegiano gli investimenti in strutture di pubblica fruizione.
 
Nel 30,2% delle 13 aree considerate i soggetti attuatori sono i comuni capofila delle aree, dato che scende al 27,6% nelle restanti aree. Percentuali che indicano come il quadro si semplifichi – riunendo in un unico soggetto chi attua e spende con chi ha sottoscritto gli Accordi di programma quadro -  laddove sia stata riconosciuta una forte centralità alla componente turistica.  Una semplificazione figlia di un modello sovracomunale strutturato che facilita l’attuazione delle politiche, non solo di quella turistica.
 
Scelte vincenti rese evidenti negli ultimi tre anni segnati dalla pandemia che ha, inaspettatamente fatto esplodere la” domanda di aree interne” come luoghi dove praticare il distanziamento sociale. Quei territori  che avevano avviato una formalizzazione dell’offerta ricettiva si sono trovati a rispondere a questa accelerazione con maggior prontezza.
 
Il report  propone in chiusura schede sintetiche sulle 13 aree che hanno formalizzato la propria attitudine a gestire i servizi turistici in forma associata.