Incontro di monitoraggio con la strategia d’area Casentino-Valtiberina

Governance innovativa e sinergie sul territorio i perni della struttura di gestione della SNAI sul comprensorio toscano estesa anche ad altri ambiti

 
 
Una governance innovativa con una cabina di pilotaggio composta da quattro sindaci, organo chiave della Strategia d’area. Sinergie profonde tra le due Unioni di Comuni montani del Casentino e della Valtiberina nonostante le difficoltà logistiche proprie dei territori, strutturata nel corso della pandemia; istituzione di un nucleo tecnico di coordinamento messo in piedi dalla Regione Toscana per facilitare rapporti e linee di finanziamento.
 
È questa la solida struttura costruita per la gestione della Strategia dell'Area Interna Casentino - Valtiberina (ed estesa ad altri ambiti), così come emerso durante l’incontro di monitoraggio tenuto il 30 giugno scorso (il ventottesimo su territorio nazionale), cui hanno partecipato Clelia Fusco e il team FormezPa di cui è responsabile, Eleonora Ducci, Presidente Unione dei Comuni Montani del Casentino, Daniela Nocentini, referente Unione dei Comuni Montani Casentino, oltre al sindaco di Montemignaio Roberto Pertichini e la struttura della Regione Toscana.
 
Questa area comprende i 17 Comuni aderenti alle due Unioni dei Comuni del Casentino e della Valtiberina ed è localizzata nella parte più ad est della Toscana. L’incontro aveva l’obiettivo di tracciare un bilancio sul modello messo in campo dalla strategia d’area, anche in vista dell’imminente avvio della seconda fase delle Aree interne 2021-2027.
Focus della giornata, il requisito associativo e in particolare il livello di collaborazione realizzato tra le due Unioni di Comuni Montani che insistono sul territorio.
 
Seppure i Comuni delle due aree risultino scollegati non solo da un punto di vista logistico, ma anche storico-culturale, la modalità di lavoro messa in piedi dalla Strategia ha generato azioni sinergiche tese a superare le problematiche comuni: a cominciare dal potenziamento dei servizi territoriali, come ad esempio la progettazione per il Trasporto pubblico locale, su cui si sta lavorando per incrementare le prestazioni nei comuni più isolati. Altro tema di cooperazione è legato al turismo dell’area, ambito in cui la collaborazione è di vecchia data: nel corso del tempo, infatti, anche grazie al coinvolgimento di soggetti del terzo settore, sono stati progettati percorsi per lo sviluppo dell’incoming, pacchetti di offerta turistica, card per visitare i siti di interesse culturale del territorio.
 
Una gestione efficiente e una collaborazione di sistema che ha consentito nel corso della pandemia da Covid 19 di poter offrire assistenza ai soggetti fragili anche nelle frazioni dei comuni più piccoli, attraverso il supporto della Protezione Civile. Nel periodo di lockdown, in particolare, è stato attivato un sistema di sorveglianza telefonica che ha consentito di intervenire tempestivamente a sostegno della popolazione, soprattutto anziana, non solo per far fronte alle necessità materiali, ma anche per garantire un supporto psicologico nei momenti più difficili.  Resta il rammarico di non essere riusciti in tempo ad assumere gli infermieri di comunità, in quanto con lo scoppio dell’emergenza tutto il personale sanitario è stato richiamato dalle Usca. Il proposito per la nuova programmazione è quello di procedere quanto prima al reclutamento delle dieci unità necessarie per portare a termine questo fondamentale servizio a supporto delle comunità.