Ad agosto 2011 gli occupati sono 23.003 mila unità, + 0,1% (26 mila unità) rispetto a luglio. La crescita riguarda la sola componente maschile. Nel confronto con lo stesso mese dell’anno precedente l’occupazione aumenta dello 0,8% (191 mila unità). Il tasso di occupazione si attesta al 57%, in aumento di 0,1 punti percentuali nel confronto congiunturale e di 0,3 punti in termini tendenziali. Il numero dei disoccupati, pari a 1.965 mila, diminuisce dell’1,8% (-36 mila unità) rispetto a luglio. La flessione riguarda sia la componente maschile sia quella femminile.
Il tasso di disoccupazione si attesta al 7,9%, in diminuzione di 0,1 punti percentuali rispetto a luglio e di 0,4 punti su base annua. Il tasso di disoccupazione giovanile è pari al 27,6%, con un aumento congiunturale di 0,1 punti percentuali. Gli inattivi tra i 15 e i 64 anni non registrano variazioni rispetto al mese precedente e anche il tasso di inattività rimane stabile al 38%.
Passando alle rilevazioni su base trimestrale, nel II trimestre 2011 il numero degli occupati cresce in termini tendenziali dello 0,4% (+87.000 unità). Il risultato è dovuto esclusivamente allo sviluppo dell'occupazione femminile. Continua il calo dell'occupazione italiana (-81.000 unità), a fronte della stabilità al 56,6% del tasso di occupazione. L'occupazione straniera aumenta significativamente (+168.000 unità), ma il relativo tasso di occupazione, come nel biennio precedente, è ancora in discesa dal 63,6% del primo trimestre 2010 al 63,5%.
L'industria in senso stretto prosegue il moderato recupero avviatosi nel primo trimestre 2011, registrando un incremento tendenziale dell'1,1% (+50.000 unità), concentrato nelle imprese di mediograndi dimensioni. Il terziario registra un nuovo risultato positivo (+0,9%, pari a 133.000 unità), diffuso soprattutto nelle posizioni lavorative dipendenti.
Dopo il moderato aumento del trimestre precedente, gli occupati a tempo pieno tornano a diminuire su base annua (-0,2%, pari a -32.000 unità); quelli a tempo parziale continuano ad aumentare (+3,4%, 119.000 unità), ma si tratta, ancora una volta, di part-time involontario.
In confronto al recente passato, la riduzione dei lavoratori con contratto a tempo indeterminato è più contenuta (-0,1%, pari a -19.000 unità), mentre continua a crescere il numero dei dipendenti a termine (+6,8%, pari a 149.000 unità), in gran parte nell'industria in senso stretto.
Come già nel primo trimestre, il numero dei disoccupati registra una riduzione su base tendenziale (-7%, pari a -146.000 unità). La discesa riguarda sia le donne sia, soprattutto, gli uomini ed è particolarmente rilevante nel Centro-Nord. D'altro canto, sale dal 48,1% del secondo trimestre 2010 al 52,9% del totale l'incidenza della disoccupazione di lunga durata.
Il tasso di disoccupazione è pari al 7,8% (era 8,3% nel secondo trimestre 2010); l'indicatore diminuisce su base annua per gli uomini (-0,6 punti percentuali) e, in misura di poco inferiore, per le donne (-0,5 punti).
Il tasso di disoccupazione dei giovani tra 15 e 24 anni scende dal 27,9% del secondo trimestre 2010 al 27,4%, con un picco del 44% per le donne del Mezzogiorno.
Continua a crescere la popolazione inattiva. Il fenomeno interessa sia coloro che cercano lavoro non attivamente (+38.000 unità) e quelli che non cercano ma sono disponibili a lavorare (+17.000 unità), sia, e soprattutto, quanti non cercano e non sono disponibili a lavorare (+184.000 unità). Il tasso di inattività si porta al 37,9%, quattro decimi di punto in più rispetto a un anno prima. L'aumento degli inattivi deriva dal ritorno alla crescita della componente italiana (+105.000 unità) e dal persistente incremento di quella straniera (+95.000 unità), in particolare femminile.
FONTE: Istat