L'articolo, apparso su Il Sole24Ore, riflette sulla nuova condizione lavorativa in smart working, come lo stesso autore ammette "So di usare un paradosso, ma ho provato a valutare le positività dello smart working che abbiamo tutti dovuto improvvisare". Talamo, inoltre, sottolinea come i comunicatori digitali sono forse coloro i quali stanno continuando, in modo anocora più stringente, a lavorare come hanno sempre fatto ed è per questo che anche questa esperinza deve dare ancora maggiore consapevolezza dell necessita di realizzare la riforma della legge 150/2000. Scrive l'autore "I comunicatori digitali, invece, hanno reso evidente a tutti che il lavoro che si fa sui social, con le chat, le infografiche o i podcast non fa distinzione fra normalità ed emergenza. E’ un lavoro “agile” per indole, perché si basa sull’interazione e risponde all’utente in tempo reale. Un punto di cui tenere conto nell’imminente avvio del processo di riforma della 150/2000, la “legge 151” su cui sta lavorando al Ministero PA una commissione inserita nel Piano Open Gov cui partecipano le associazioni di comunicatori e giornalisti, le università, le Regioni e l’Anci".