“I divari territoriali, che non sono solo tra regioni ma anche tra centro e periferie e all'interno di stesse aree regionali, vanno colmati non solo in una logica di giustizia ma anche di efficienza”. Lo ha detto il ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Giuseppe Provenzano, che è intervenuto in due diverse occasioni sul tema delle aree interne. Prima in audizione alla Commissione bicamerale per le questioni regionali nell'ambito dell'indagine conoscitiva sul processo di attuazione del "regionalismo differenziato” e, successivamente, in un question time alla Camera.
Gap che, per Provenzano, si caratterizzano sempre più come disuguaglianze per la tutela e la garanzia dei diritti di cittadinanza che vanno oltre la frattura storica tra Nord e Sud perché stanno emergendo sempre più altre divaricazioni territoriali. E il ministro cita “la questione appenninica” come emblema delle aree interne e marginali del Paese. E’ necessario, quindi, individuare meccanismi complessivi e coerenti di perequazione che garantiscano diritti di cittadinanza uniformi su tutto il territorio nazionale. Il ministro ha sottolineato la necessità di fissare in anticipo i cosiddetti Lep (livelli essenziali delle prestazioni) utilizzandoli come parametro di efficienza ed evitare di cristallizzare i divari esistenti.
Altro tema da affrontare nel percorso del disegno di legge sull’autonomia regionale prima del suo avvio in Parlamento, è quello della perequazione infrastrutturale, per recuperare i deficit delle diverse aree geografiche italiane. Processo che deve essere coerente con il rafforzamento della Strategia nazionale aree interne (SNAI). “Per spezzare l’isolamento – ha spiegato il ministro – dobbiamo avere sia meccanismi perequativi efficienti tra regioni ma anche all’interno delle stesse regioni”.
SNAI, prima politica contro lo spopolamento delle aree marginali a livello Ue che durante il question time alla Camera Provenzano ha nuovamente dichiarato di voler potenziare, ricordando che entro il 2020 sono stati mobilitati 700 milioni di euro di investimenti per coprire le 72 aree coinvolte attualmente nel progetto. “Vogliamo estendere di più la strategia e trasformarla in politica” ha affermato e per questo dovrà essere rafforzato anche il coordinamento del Comitato tecnico per le aree interne. Per l’assegnazione delle risorse Provenzano propone di introdurre un meccanismo premiale per quelle più virtuose, come stimolo a fare bene. Localizzazione delle imprese e semplificazione delle procedure gli altri elementi indicati per il nuovo corso della Strategia che nella programmazione post 2020 disporrà di maggiori risorse con una dotazione di 200 milioni di euro.
Il ministro per il Sud parla di aree interne e interviene su Regionalismo differenziato e SNAI
Per superare i divari territoriali è necessario, secondo Provenzano, fissare i Lep e garantire diritti di cittadinanza uniformi su tutto il territorio nazionale. Obiettivo del governo è potenziare la Strategia nazionale per le aree interne e trasformarla in politica strutturale