Protagonista del 14esimo incontro di monitoraggio sull’evoluzione del requisito associativo e sui modelli organizzativi delle aree che da almeno un anno stanno attuando la Strategia nazionale per le aree interne (SNAI) è stata l’area Monti Dauni. Un lungo incontro, ricco di spunti per tutti i presenti, proprio nel giorno della pubblicazione on line del report “Associazionismo e Attuazione – I Comuni alla prova della realizzazione della Strategia nazionale per le aree interne”. L’iniziativa editoriale, realizzata nell’ambito del progetto del DFP La Strategia nazionale per le aree interne e i nuovi assetti istituzionali attuato da Formez PA, prende le mosse proprio dal primo nucleo di tali riunioni con l’obiettivo di fornire prime indicazioni sul rapporto tra organizzazione intercomunale e realizzazione degli interventi.
E questo nuovo incontro ha confermato alcune delle riflessioni riportate nel report per cui sistemi intercomunali stabili e una proattiva presenza regionale garantiscono una più efficace attuazione. Malgrado diverse difficoltà che hanno impedito il dimensionamento scolastico con il conseguente blocco di nuovi istituti e dello specifico servizio di trasporti che richiederanno una rimodulazione delle risorse; alcuni ritardi aggravati ulteriormente dalla pandemia che gli amminstratori si dicono sicuri però di recuperare; la cronica carenza di personale dall’incontro è emerso il profilo di un’area in grande fermento che riflette già sulla nuova programmazione, dove i numerosi attori agiscono con un coordinamento ereditato da esperienze di programmazione precedente, ma che nella SNAI ha trovato la massima espressione. Se da un lato l’emergenza sanitaria ha rallentato l’attuazione, dall’altro ha migliorato la comunicazione fra i soggetti coinvolti e ha consentito di informare sugli interventi strategici una platea più ampia.
Il comprensorio pugliese è stato uno dei primi ad aver approvato la strategia, con un Accordo di Programma Quadro (APQ) fra i più significativi, che mobilita circa 77 milioni di euro, diverse fonti finanziarie, tanti interventi e molti soggetti attuatori. Una grande area, con 29 comuni della provincia di Foggia, molto complessa anche dal punto di vista associativo. Delle 4 Unioni previste ne sono state attivate due: Unione dei Comuni dei Monti Dauni, ente capofila, e l’Unione Casali Dauni. Attraverso diverse Convenzioni sono state conferite all’Unione Monti Dauni la funzione del catasto e il servizio di programmazione turistica affidato al GAL con un budget di 17 milioni di euro. In questo ambito sono state avviate quasi tutte le attività: la mappatura dell’offerta in tutti i comuni; l’analisi del comparto degli ultimi 10 anni; un calendario di eventi con almeno due per ciascun comune; la somministrazione di questionari a tutti gli operatori per informazioni su tutto il territorio ;la realizzazione e attivazione del portatele Visit Monti Dauni che propone itinerari tematici e consente prenotazioni anche per guide turistiche. La piattaforma già da fine maggio sarà promossa con una campagna social e attraverso videoclip in previsione di un evento di presentazione virtuale.
La governance è affidata a una cabina di regia formata dai presidenti delle due Unioni di Comuni e dal sindaco di Bovino in qualità di capofila dell’area progetto. L’azione di verifica con i diversi soggetti attuatori sull’avanzamento delle procedure viene effettuata dal RUP del Comune di Bovino e dal GAL Meuridania in qualità di referente tecnico dell’area. Da attivare l’assistenza tecnica esterna per azione di monitoraggio, un’attività complicata per la numerosità dei soggetti attuatori. Per eventuali criticità e ostacoli, è previsto l’intervento della Regione che svolge un ruolo molto significativo nella intera programmazione SNAI dell’area. Anche in questo incontro è stata richiesta una semplificazione procedurale e la possibilità di apportare modifiche in corso d’opera per riprogrammare una strategia approvata molto tempo prima che ha dovuto fare i conti con ostacoli e mutamenti di scenari.
Quello che è emerso con forza dalla riunione è lo slancio convinto e costante nel mantenere vivo il dialogo con il territorio. “L’associazionismo è l’unica strada, per i piccoli comuni, per dare servizi buoni ai cittadini, non c’è alternativa” ha detto Michele Dedda, delegato capofila SNAI ed ex Sindaco di Bovino. Daniele Borrelli del GAL ha descritto le tante iniziative di comunicazione rafforzate dall’utilizzo delle nuove tecnologie sotto la spinta della pandemia. Confronti frequenti tra sindaci e con il partenariato economico sociale; webinar periodici per la presentazione della strategia agli operatori economici. “Viene portata avanti – ha continuato Borrelli – un’azione diffusa di comunicazione, un continuo scambio di informazioni, che consentono di verificare la strategia presentata, di porre in essere dei correttivi che riguarderanno soprattutto il futuro”. Da alcune interviste on line, trasmesse poi sul canale you tube del GAL, a soggetti istituzionali, cittadini e imprenditori sui diversi interventi che riguardano l’attuazione della strategia è emerso il ritorno di giovani coppie per realizzare interventi con risorse SNAI. “Un fermento comunicativo – ha continuato Borrelli - che ha permesso di raggiungere interlocutori esterni all’area, creando una comunità molto più ampia che è uscita dai confini territoriali”.
Monti Dauni, un’area in grande fermento
Il comprensorio pugliese protagonista del 14esimo incontro di monitoraggio sull’associazionismo
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