Monti Reatini, è operativa la Rete delle cure infermieristiche

Nell’area interna laziale la ASL di Rieti ha sperimentato un innovativo modello di assistenza e cura domiciliare da replicare a livello provinciale

 
 
La riorganizzazione dei servizi socio-sanitari, uno dei  pilastri della strategia dell’area interna  Monti Reatini,  è realtà. L’Azienda  Sanitaria Locale di Rieti, in qualità di soggetto attuatore  con la collaborazione dei sindaci del comprensorio laziale, ha messo a punto la Rete delle Cure infermieristiche,  un modello di assistenza  e cura domiciliare che coinvolge i medici di medicina generale e nuove figure professionali come l’Infermiere e l’Ostetrica di comunità e le cosiddette “Equipe itineranti , formate da più professionisti, che intervengono direttamente a casa del paziente.
 
Il servizio messo a punto, finanziato con le risorse della Strategia nazionale per le aree interne, rappresenta un progetto prototipale che sarà poi esteso dalla ASL  a tutta la provincia dandogli, in tal modo, continuità strutturale. L’area reatina ha rappresentato quindi un laboratorio per la sperimentazione di un modello da replicare.
 
Lanciato a metà dicembre nel corso di un evento pubblico a Rieti, è già operativo sul territorio dove  è stata appena  avviata una campagna di informazione itinerante per  farlo conoscere a tutta la popolazione.
 
Il territorio dell’area laziale è morfologicamente complesso, composto da tre  vallate che ricomprendono 30 comuni,quasi tutti di piccole dimensioni e totalmente montani, dove l’offerta dei servizi socio sanitari, già difficile per le condizioni strutturali, è stata ulteriormente complicata nel 2016 da eventi sismici rovinosi.
 
A  tutto questo si somma un alto indice di vecchiaia della popolazione che determina un elevato tasso di ospedalizzazione a fronte di  sistemi di emergenza inadeguati.
 
Il nuovo modello sanitario territoriale punta a riequilibrare l’offerta portando il servizio in prossimità dell’utenza. Si tratta di un sistema a rete che conferisce agli infermieri di comunità un ruolo di primo piano per prestazioni di base insieme alle ostetriche di comunità per l’assistenza lungo tutto il corso della gravidanza e del puerperio. Alle equipe itineranti - composte da infermieri, ,assistenti sociali, fisioterapisti, psicologi  e operatori socio-sanitari – è affidato il compito di rispondere ai bisogni dei pazienti direttamente al loro domicilio. Il medico curante segnala i pazienti ad una Centrale operativa assistenziale che ne valuta le patologie e l’assistenza necessaria prima di avviare la rete.
 
Sono stati implementati gli ambulatori, inserendo anche quello pediatrico e allungato l’orario dell’Assistenza domiciliare integrata  fino alle 20.  
 
“Ci sono risultati tangibili, la Rete è la vera espressione della “presa in carico” – ha spiegato Agnese Bersacchi, responsabile ASL del progetto SNAI – perché vengono  intercettati i  bisogni dei pazienti che  vengono seguiti in tutte le successive fasi fino alla risoluzione del problema”
 
Il sindaco di Petrella Salto, capofila dell’area, Gaetano Micaloni  ha seguito insieme ai suoi colleghi l’avvio del servizio  con riunioni ad hoc della Conferenza dei sindaci contribuendo ad informare la popolazione con una campagna di comunicazione integrata.
 
 “La SNAI– ha detto Micaloni – ha rafforzato il rapporto tra i territori  e ha migliorato l’erogazione dei servizi”.
 
La Rete delle Cure infermieristiche è il primo grande progetto in attuazione della strategia che sta mettendo a terra tutte le altre iniziative previste. Il sindaco capofila ha ricordato l’avvio a fine gennaio del servizio di bus a chiamata e del Museo all’aperto e il lancio di molti altri bandi SNAI.