Le novità per le aree interne nel disegno di legge di Bilancio 2021

Nella bozza approvata dal CDM semplificazione del processo di attuazione SNAI e abbassamento della soglia di accesso ai contratti di sviluppo per il turismo

 
 
Importanti novità per le aree interne nella Legge di Bilancio 2021. Il documento, recentemente approvato dal Consiglio dei Ministri (CdM), è ora al vaglio del Parlamento per l’iter di approvazione per poi entrare in vigore, nella forma definitiva, a partire dal 1 gennaio del prossimo anno.
 
Nell’articolo 30 del disegno di legge licenziato dal CdM viene annunciata la semplificazione e velocizzazione del processo di attuazione della Strategia nazionale per le aree interne (SNAI). La complessità finora riscontrata nelle procedure di sottoscrizione tra le amministrazioni competenti degli Accordi di programma quadro (APQ) - che di fatto dà il via alla realizzazione degli interventi programmati nelle strategie d’area -  risulta inadeguata a dare risposte in tempi congrui alle comunità coinvolte in contrasto con lo spirito stesso della Strategia. Il futuro ampliamento della platea di aree progetto SNAI nel periodo di programmazione post 2020 ha spinto a sostituire gli APQ con la programmazione negoziata così come definita dalla legge 662 del 23 dicembre 1996 (art. 2, comma 203, lettera a).
 
Nel disegno di legge anche il sostegno al settore turistico, in caso di recupero del patrimonio immobiliare, attraverso l’introduzione di specifiche disposizioni nell’ambito delle agevolazioni previste dai contratti di sviluppo.  Per le aree interne si abbassa la soglia di accesso ai contratti di sviluppo che da 20 milioni di euro passa a 7,5 e, di pari passo, si riduce da 5 a 3 milioni l’importo minimo dei progetti d’investimento dei proponenti.
 
In sinergia e in continuità con la SNAI, prevista l’istituzione di un Fondo a sostegno dei comuni marginali che finanzierà interventi per favorire la coesione sociale e lo sviluppo economico di quelle aree che fanno registrare un significativo calo demografico, un’offerta limitata di servizi materiali e immateriali per persone e imprese. Il budget sarà incrementato di 30 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023. Le risorse consentiranno di finanziare una politica strutturale specifica per i comuni marginali definiti sulla base di criteri di selezione complementari a quelli della classificazione utilizzata per i comuni interni.