Ok della Giunta regionale allo schema di APQ della Val Simeto

Dopo la sottoscrizione formale partiranno gli interventi previsti dalla strategia dell’area interna siciliana che punta sul rilancio del sistema di istruzione per innescare un cambiamento culturale e la crescita economica

La Giunta regionale siciliana ha approvato lo schema di Accordo di programma quadro (APQ) della Val Simeto, una delle cinque aree della Regione in cui si sperimenta la Strategia nazionale aree interne (SNAI). Dopo la sottoscrizione formale da parte di Regione, Agenzia per la coesione e comuni interessati, potrà partire l’attuazione degli interventi sul territorio che avrà a disposizione circa 32 milioni di euro tra risorse nazionali e comunitarie.
 
Il comprensorio siciliano è composto da 3 comuni: Adrano e Biancavilla, in provincia di Catania, e Centuripe, in provincia di Enna. All’area progetto si aggiungono i 7 comuni di quella strategica. I 10 enti, a partire dal 2015, sono coinvolti nel Patto di Fiume Simeto, struttura di governance territoriale a cui aderiscono 40 associazioni del territorio che ha rappresentato la base di partenza per candidatura dell’area per la SNAI. Per assolvere al prerequisito associativo ai fini dell’ammissibilità alla Strategia, i 3 comuni dell’area interna siciliana hanno sottoscritto due convenzioni per gestire in forma associata le funzioni di edilizia scolastica e organizzazione e gestione dei servizi scolastici.
 
Uno dei pilastri della strategia d’area, “Liberare Radici per Generare Cultura”, riguarda il sistema di istruzione. In particolare la creazione di una Rete di scuole che coinvolge i 17 istituti presenti sul territorio. L’obiettivo della rete è quello di creare tra loro una relazione stabile e sinergica in modo che si interfaccino con la realtà produttiva e professionale dell’area per promuoverne lo sviluppo. Il sistema educativo e della conoscenza rappresenta, nella stratega Val Simeto, un tema trasversale ad altre tematiche in grado di innescare un cambiamento culturale liberando il territorio da meccanismi oppressivi, da cui ripartire.