Prevenzione incendi boschivi, ok del CTAI al riparto risorse 2021 e 2022

Il Comitato tecnico aree interne ha dato il via libera alla ripartizione dei 100 mln di euro per l’informativa al CIPESS. Varato un progetto sperimentale di 20 mln gestito dal Corpo dei Vigili del fuoco

 
 
Prevenzione degli incendi boschivi con azioni mirate per le aree interne e un budget di 100 milioni di euro spalmato su tre anni. E’ stato questo l’argomento principale al centro del Comitato tecnico aree interne (CTAI) del 4 aprile presieduto da Domenico Gambacorta consigliere per la Strategia Nazionale Aree Interne del ministro per il Sud e la Coesione Territoriale, Mara Carfagna.  Le risorse sono quelle previste dal DL 120/2021, poi convertito in legge, “Disposizioni per il contrasto degli incendi boschivi e altre misure urgenti di protezione civile”. Le decisioni prese dal Comitato saranno oggetto di un’informativa al CIPESS che si riunirà il prossimo 14 aprile.
 
E’ stato Illustrato il riparto delle risorse - articolate in 20 milioni di euro per il 2021 e 40 per ciascuno degli anni 2022 e 2023 – e stabilito le finalità per la prima e seconda annualità, mentre sono state rimandate ad un nuovo incontro quelle per il 2023.
 
I fondi per il 2021, come ha spiegato Laura Lega, Capo del dipartimento dei Vigili del fuoco, saranno utilizzati per realizzare “posti di comando avanzati” ovvero presidi territoriali rurali nelle aree interne composti da una cisterna interrata per l’approvvigionamento idrico, piccoli eliporti e una struttura d’appoggio per uomini e mezzi non solo dei VVF, ma come rifermento per la comunità. Strutture di proprietà degli enti locali che potranno essere utilizzati anche come luoghi di informazione e formazione. Una prima sperimentazione di un progetto più ampio che prevede 31 presidi. “La novità è che si faranno nelle aree interne – ha detto il Capo del Dipartimento VVF – approdi per gli operatori, per interventi tempestivi”. Si parte con 7, di cui 6 in aree interne, nei territori più a rischio del Mezzogiorno, per la prossima campagna antincendio estiva. A questi se ne aggiungeranno in inverno altri tre e poi dieci per ciascuno dei due anni successivi. “Alla base del progetto c’è una visione inclusiva e la massima attenzione ai territori – ha concluso Laura Lega – dove possono rappresentare il segno della presenza dello Stato in aree altrimenti abbandonate”.
 
Marco Bussone, presidente UNCEM, ha sottolineato l’opportunità di creare sinergia tra queste misure e quelle previste dalla Strategia forestale nazionale, da febbraio in Gazzetta Ufficiale.
 
Per quanto riguarda i 40 milioni di euro della seconda tranche di risorse, si è stabilito che saranno suddivisi tra le 72 aree SNAI della passata programmazione, mentre 200mila euro saranno destinati alle attività di assistenza e supporto da parte dell’Agenzia di coesione territoriale. Prima della riunione CIPESS del 14 aprile, le Regioni potranno modulare le risorse sulla base delle esigenze delle singole aree regionali integrandole con quelle già a loro disposizione.  Per i 40 milioni destinati al 2023, saranno fatte altre valutazioni in un momento successivo, che terranno conto anche delle nuove aree SNAI.
 
Ok dal CTAI ai 300 milioni di risorse nazionali aggiuntive per le 72 aree interne che andranno ad integrare gli Accordi di Programma Quadro (APQ) delle aree nella loro composizione originale, senza quindi considerare eventuali riperimetrazioni.
 
Il “progetto speciale isole minori” è stato l’ultimo punto all’ordine del giorno ad essere affrontato con l’intervento di Giampiera Usai, segretaria nazionale dell’Associazione Nazionale Comuni Isole Minori (ANCIM) che ha riportato gli orientamenti dei sindaci sul riparto degli 11,4 milioni di euro destinati alla nuova area. “No a micro interventi, ma interventi orizzontali per ottimizzare le risorse nei tre settori ecosistemi ambientali, sanitario e scuola” ha dichiarato la Usai.  Il progetto dovrà essere notificato al CIPESS. Sabrina Lucatelli, del Nucleo di valutazione e Analisi per la programmazione (NUVAP), ha ricordato che è stato realizzato un primo incontro per far emergere politiche già esistenti su questi comparti per evitare duplicazioni. “Mi auguro – ha chiuso Gambacorta – che le Regioni vogliano implementare il fondo a disposizione delle isole minori”.