Da gennaio 2014, con apposita delibera (n. 20 del 23/01/2014), la ASL Cuneo 1 ha approvato e adottato la prima Whistleblowing Policy italiana contenente la procedura per le segnalazioni di illeciti e irregolarità.
La Policy introduce nell'ordinamento della ASL una nuova misura finalizzata a favorire l’emersione di illecito (whistleblowing), la procedura è volta a incentivare le segnalazioni e a tutelare, in ragione della sua funzione sociale, il whistleblower.
Altro obiettivo perseguito è quello di fornire al whistleblower chiare indicazioni operative circa oggetto,contenuti, destinatari e modalità di trasmissione delle segnalazioni, nonché circa le forme di tutela che gli vengono offerte.
La Policy è anche un set di strumenti: è stata messa a disposizione sulla rete intranet aziendale, una modulistica chiara, semplice e onnicomprensiva, che mette il whistleblower nella condizione di esaurire la propria capacità informativa in un'unica interlocuzione.
Non sono ammesse segnalazioni anonime, esse verranno prese in considerazione per ulteriori verifiche, solo se relative a fatti di particolare gtavità.
L'adozione della Policy è stata seguita da una iniziativa di informazione/sensibilizzazione che ha coinvolto circa 200 (dei 4.000) dipendenti della ASL, ricoprenti soprattutto posizioni dirigenziali. Il Responsabile della Prevenzione della Corruzione ha ritenuto indispensabile condividere con il personale un percorso di conoscenza dello strumento, del contesto giuridico di riferimento e, soprattutto, dello spirito con cui è stato adottato.
I dipendenti della ASL stanno già utilizzando lo strumento;la segnalazione una volta presentata, secondo le modalità previste dal modello, viene tempestivamente inoltrata al Responsabile per la prevenzione della corruzione al quale è affidata la sua protocollazione in via riservata e la tenuta del relativo registro. Il Responsabile per la prevenzione della corruzione provvede alla gestione e alla verifica delle circostanze rappresentate nella segnalazione e, nel rispetto dei principi di imparzialità e riservatezza, può effettuare ogni attività ritenuta opportuna, inclusa l’audizione personale del segnalante e di eventuali altri soggetti che possono riferire sui fatti segnalati.
Qualora, all’esito della verifica, la segnalazione risulti fondata, il Responsabile per la prevenzione della corruzione, in relazione alla natura della violazione, provvederà a presentare denuncia all’autorità giudiziaria competente, nonchè a comunicare l’esito dell’accertamento al Responsabile della struttura diappartenenza dell’autore della violazione accertata, affinchè provveda all’adozione dei provvedimenti gestionali di competenza.
L’identità del whisteblower verrà protetta in ogni contesto successivo alla segnalazione. Pertanto essa, non può essere rivelata senza il suo espresso consenso e tutti coloro che ricevono o sono coinvolti nella gestione della segnalazioni sono tenuti a tutelare la riservatezza di tale informazione.
Politica di contesto e inquadramento legale:
La Policy scaturisce dal più ampio Piano Triennale di prevenzione della corruzione dell'Azienda Sanitaria CN1 2014-2016, che nasce in ottemperanza della Legge 6 novembre 2012, n. 190 (cd. legge anticorruzione); "Codice di comportamento dei dipendenti pubblici", di cui al Decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n. 62; “Codice di comportamento aziendale” adottato ai sensi dell’art. 54 d.lgs. 165/2001 e della delibera CIVIT n. 75/2013; Decreto Legislativo 14 marzo 2013 n. 33 in materia di ”Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”;sul Decreto Legislativo 8 aprile 2013 n. 39, in materia di inconferibilità e di incompatibilità di incarichi;sul Piano Nazionale Anticorruzione approvato con la citata delibera CIVIT n. 72 dell’11 settembre 2013.
Destinatari:
Amministrazioni Pubbliche
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