Riuso di soluzioni tecnologiche nella PA, strumento per le sfide future

Illustrata la linea di intervento Community di innovazione al webinar di chiusura della convention ITALIAE con oltre 200 partecipanti

 
 
“Il riuso è una sfida di crescita di competenze, di messa a sistema di esperienze positive e di pratiche organizzative virtuose”. Sono le parole di Mauro Willem Campo, direttore generale di Formez PA intervenuto al primo webinar organizzato da Community di innovazione, la linea di intervento attuata da Formez del progetto ITALIAE promosso dal Dipartimento per gli Affari Generali e le Autonomie (DARA) nell’ambito del PON Governance e Capacità Istituzionale 2013-2020.
 
Community di innovazione è finalizzata a promuovere il riutilizzo di soluzioni tecnologiche già sperimentate dalle amministrazioni a favore di processi di riordino territoriale orientati all’aggregazione comunale, ma anche a intercettare buone pratiche digitali poco conosciute per immetterle nel flusso del riuso.  Destinatari sono Unioni e associazioni di comuni e aree interne.
 
Il seminario -  che ha chiuso la 1° convention di ITALIAE tenutasi dal 1 al 3 dicembre - ha rappresentato il varo ufficiale dell’iniziativa Formez con la presentazione degli obiettivi e le attività progettuali nonché le testimonianze di amministratori protagonisti di esperienze di riutilizzo di soluzioni tecnologiche, Comunweb e Semplifisco, per facilitare l’erogazione di servizi pubblici locali. Un debutto positivo a guardare i numeri con oltre 200 partecipanti.
 
Al centro la trasformazione digitale della PA come motore per il rilancio del Paese che la pandemia in corso ha reso ancora più urgente, necessaria per ottimizzare tutte le risorse finanziarie in arrivo, da quelle della programmazione post 2020 a quelle ingenti del Recovery Fund. “Il contesto di rifermento del progetto è complesso - ha detto Luca Rigoni, presidente di Assinter – sia a livello territoriale che generale perché piccolo non significa semplice, le piccole realtà comunali hanno un’oggettiva difficoltà ad avere una macchina pubblica competente per le sfide attuali, con un livello nazionale che però offre elementi da cui ripartire e che per la prima volta riconosce le infrastrutture territoriali di prossimità”. In questo quadro capitalizzare soluzioni collaudate per trasferirle ad altre amministrazioni rappresenta una grande opportunità.
 
La responsabile di Community di innovazione, Clelia Fusco, ha spiegato quale sarà il percorso articolato in tre tipologie di azioni (classificazione, trasferimento e scouting) a partire da un patrimonio di buone pratiche tecnologiche, da replicare in altri contesti con i dovuti adattamenti, finanziate dall’Agenzia per la Coesione Territoriale con il bando OpenCommunity PA (OCPA) 2020. Punto centrale è il matching tra amministrazioni che hanno sviluppato la soluzione digitale, cedenti, con quelle riusanti sulla base dei loro specifici fabbisogni. La prima attività, quella di classificazione volta a individuare le amministrazioni target sulla base delle soluzioni disponibili, è già stata avviata partendo dall’analisi dei sistemi intercomunali delle aree che, nell’ambito della Strategia nazionale per le aree interne (SNAI) hanno associato la funzione ICT e sono in stato di attuazione dopo la firma dell’Accordo di Programma Quadro. Ne sono state individuate 12 di cui sono state raccolte tutte le informazioni comprese la soluzione associativa adottata e il livello di connettività. Tra esse, 9 sono risultate adatte ad integrare le soluzioni disponibili, possibilità che andrà verificata con ulteriori approfondimenti con le aree interessate prima di procedere alla realizzazione di un piano di riuso ad hoc.