Secondo incontro Tavolo Trasparenza Comunicativa: il comunicatore pubblico al centro delle politiche di trasparenza

Il comunicatore pubblico quale figura centrale delle politiche di trasparenza, che dovrebbe affiancare il Responsabile per la Trasparenza quando le due figure non coincidono, per consentire un’interazione del cittadino con i nuovi dati che la PA deve rendere pubblici.

 
E' uno dei temi di cui si è discusso al secondo incontro del Tavolo sulla Trasparenza Comunicativa, che si è svolto il 3 ottobre 2013 a Palazzo Vidoni, su iniziativa di Formez PA e sotto la direzione del Dipartimento della Funzione Pubblica.

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Sono intervenuti: per il Dipartimento della Funzione Pubblica Anna Maria Ambrosini, Davide D’Amico, Simonetta Pasqua, Emilio Simonetti, Maria Rita Mirante; per Formez PA Sergio Talamo, Maria Teresa Tedeschi, Roberto Santi, Giampaolo Conti, Irene Torrente, Laura Manconi, Angela Creta, Ubaldo Proto, Lucio Lussi; per il Comune di Firenze Antonio Meola e Patrizia De Rosa; per INPS Marco Barbieri (anche in rappresentanza FERPI); per INAIL Stefania Buccarella, Alessandro Pastorelli, Lucia Tosi; per ENEA Diana Savelli; per Associazione Italiana Comunicazione Pubblica Maria Elisa Borrelli; come esperti Ernesto Belisario e Luciano Hinna.

Sergio Talamo, Direttore Area Comunicazione e Servizi al cittadino di Formez PA e Responsabile Linea Amica, aprendo i lavori ha ribadito che il Tavolo, sulla base delle riflessioni condivise il 23 luglio (data di insediamento del Tavolo), si è posto come obiettivo che, le azioni adottate nei Piani Triennali per la Trasparenza siano calibrate sui desiderata dell’utente, sulla sua percezione della Trasparenza e sulla sua effettiva fruizione (misurazione dell’impatto).

E’ seguito un articolato dibattito che così si riassume.

  • Il Piano Nazionale Anticorruzione, recentemente approvato, contiene chiare indicazioni sulla necessità  della consultazione degli uffici interni delle varie amministrazioni, degli stakeholders e dei cittadini.
  • Per quanto sia importante l’approvazione del Piano Nazionale Anticorruzione, la Trasparenza non può circoscriversi nel perimetro dell’anticorruzione: la comunicazione, non a caso, è essenziale nella prima funzione, non necessariamente nella seconda.
  • Il Tavolo ritiene necessario superare il concetto di “Trasparenza normativa”: la norma dice cosa deve essere reso pubblico e come, la PA deve indicare come esplicitare i processi ed intervenire su questi in funzione delle richieste del cittadino.
  • Per rendere effettivo il ruolo della comunicazione, va però riconosciuta con atto della Funzione Pubblica l’esistenza della famiglia professionale della comunicazione pubblica; in seguito, l’ascolto va reso un momento strutturato di raccolta dei feedback rispetto alle politiche adottate.
  • La Trasparenza va quindi legata strettamente alle analisi di Customer Satisfaction.
  • Le piccole amministrazioni non sempre sono attrezzate per l’applicazione degli strumenti innovativi più volte citati (indagini di Customer Satisfaction, focus group ecc.) e il Dipartimento della Funzione Pubblica - anche attraverso strumenti come Linea Amica - dovrebbe attivarsi come amministrazione di supporto a quelle più piccole e con meno risorse.
  • La Trasparenza che interessa il cittadino è quella che riguarda la delivery sui servizi, mentre quella organizzativa può restare, almeno in parte, una prerogativa delle amministrazioni per migliorare l’accountability e la performance.
  • La legislazione vigente, a partire dal decreto 33/2013, è un’opportunità perché prevede che la trasparenza incentivi la partecipazione (vedi l’art. 10, che pone la trasparenza come strumento per la valutazione delle performance). Il cittadino deve quindi essere al centro del sistema, rendendo fruibili modelli che funzionino per tutte le amministrazioni, evitando tuttavia una eccessiva standardizzazione.
  • E’ fondamentale interpretare la Trasparenza anche in termini di usabilità e di chiarezza del linguaggio, valori tanto solennemente affermati quanto spesso dimenticati dalla PA italiana. I dati poco fruibili o poco chiari sono una violazione del diritto all’informazione.

E’ stato infine delineato il percorso che il Tavolo seguirà per pervenire ad una bozza di Atto di Indirizzo della Funzione Pubblica sulla Trasparenza Comunicativa:
1) INFORMAZIONE e DIFFUSIONE: resoconto dell’incontro, news e servizio video sui siti delle amministrazioni coinvolte nel Tavolo;
2) PROPOSTE: invio da parte dei partecipanti entro 3 settimane di proposte concrete da condividere ed integrare nel documento finale, che faccia riferimento anche agli strumenti innovativi di Customer già ideati ed utilizzati dal Dipartimento della Funzione Pubblica;
3) COINVOLGIMENTO di altre PA attraverso confronto e discussione sulla piattaforma Funzione Pubblica-Formez Innovatori PA;
4) LANCIO DI UN PREMIO (potrebbe essere una nuova edizione de LA PA CHE SI VEDE, premio FP-Formez che ha già alle spalle 7 edizioni) per valorizzare la capacità comunicativa delle PA in materia di Trasparenza;
5) PROSSIMO INCONTRO, intorno a dicembre 2013, da trasmettere in diretta streaming.