I servizi per l’impiego nella riforma

Proposti una nuova governance del sistema e Livelli Essenziali di Servizio omogenei.

Una nuova governance del sistema dei servizi per il lavoro, attraverso la definizione a livello nazionale di Livelli Essenziali di Servizio omogenei.  Servizi che i CPI potranno scegliere di erogare direttamente o di esternalizzare ad agenzie private.

La riforma dei servizi per l'impiego è uno dei punti focali del disegno di legge di riforma del mercato del lavoro approvato dal Consiglio dei Ministri il 23 marzo, "salvo intese".

Premialità e sanzioni per incentivare l’efficienza dei servizi per il lavoro e per spingere a comportamenti virtuosi sia i soggetti che erogano i servizi per l'impiego, sia le persone/lavoratori che beneficiano dei servizi e dei sussidi.

 

Un sistema informativo unico e più servizi online

"Occorre prevedere un accordo fra Stato e Regioni (con la condivisione delle Parti Sociali) per la piena realizzazione di una dorsale informativa unica e l’utilizzo dei flussi congiunti, provenienti non solo dalla banca dati percettori, ma soprattutto dai sistemi informativi lavoro delle Regioni. Il sistema informativo unico, caratterizzato da codifiche uniformi e da standard statistici condivisi, è condizione essenziale per il corretto ed efficace utilizzo dei flussi e, di conseguenza, per realizzare la convergenza tra politiche passive e attive."

Un primo passo deve consistere nell’accelerazione del processo di informatizzazione dei servizi per il lavoro (rilascio delle certificazioni, istituzione del fascicolo personale web).

 

Ipotesi di governance

Per rafforzare la governance del sistema e garantirne la effettività ed efficacia dei servizi, si intendono approfondire alcune ipotesi di intervento emerse in sede di confronto con le Regioni. In particolare, si tratterà di valutare la creazione di una sede unica, localmente insediata, per accedere a politiche passive e attive (accordo Inps e enti coinvolti nella gestione dei servizi per l’impiego. Da questo punto di vista, l’attuale quadro istituzionale prevede che le politiche attive siano assegnate alla competenza legislativa concorrente di Stato e Regioni (rientrano nella nozione di “tutela e sicurezza del lavoro”), mentre quelle passive (rientrando nella nozione di “previdenza sociale”), sono di competenza esclusiva dello Stato.

Lo Stato e le Regioni concordano sulla opportunità di attivare un percorso che, sulla base degli obiettivi e dei principi generali enunciati, consenta di pervenire alla stipula di un accordo in sede di Conferenza Stato-Regioni entro il 30 giugno 2012, che identifichi le linee di indirizzo della riforma e gli eventuali riassetti di enti ed organismi ritenuti necessari, ivi inclusa la proposta del governo di creare una Agenzia unica nazionale per la gestione in forma integrata delle politiche attive e dell’ASpI, partecipata da Stato, Regioni e Province autonome e caratterizzata da forte autonomia territoriale.

 

Approfondimenti:

Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

Conferenza delle Regioni e delle Province autonome