Le prime 23 aree, sulle 43 previste, della Strategia nazionale per le aree interne (SNAI) 2021-2027 sono realtà. Il via libera è arrivato dal Comitato tecnico aree interne (CTAI) che si è riunito lo scorso 22 giugno. I nuovi comprensori, dopo l’istruttoria con le Regioni – che hanno proposto le loro candidature secondo un ordine di priorità basato sulla disponibilità delle risorse nazionali - sono stati ratificati e a avranno a disposizione 4 milioni di risorse nazionali ciascuno.
Si tratta complessivamente di 321 comuni, i 92% dei quali sotto i 5mila abitanti già interessati nell’82% dei casi da forme associative. I residenti sono poco meno di 650mila. Si tratta di: Mont Cervin (Valle d'Aosta), Valsesia, Terre del Giarolo (Piemonte), Imperiese, Fontanabuona (Liguria), Valli del Torre e del Natisone (Friuli-Venezia Giulia), Giudicarie Centrali ed Esteriori, Valle Rendena (Provincia Autonoma di Trento), Appennino Parma Est, Appennino Forlivese e Cesenate (Emilia-Romagna), Montefeltro e Alta Valle del Metauro, Appennino Alto Fermano (Marche), Unione dei Comuni del Trasimeno, Media Valle del Tevere e Umbria meridionale (Umbria), Valle del Sagittario e dell'Alto Sangro (Abruzzo), Isernia-Venafro, Medio Basso Molise (Molise), Alto Matese, Sele Tanagro (Campania), Alto Salento (Puglia), Alto Jonio Cosentino (Calabria), Barbagia, Valle del Cedrino (Sardegna).
Andranno ad aggiungersi alle 72 della precedente programmazione riconfermate, in alcuni casi con delle riperimetrazioni, anche nella nuova stagione SNAI. Ogni Regione e le due Province autonome, potrà avere al massimo due nuove aree per un totale di 42. La 43esima è il cosiddetto Progetto speciale che comprende 35 comuni delle isole minori italiane, principalmente periferici e ultraperiferici, per la quale sono stati già previsti 11,4 milioni di risorse nazionali in attesa di essere sbloccati dal CIPESS.
Tutte le Regioni, tranne una, hanno avviato e in alcuni casi chiuso, le istruttorie con la candidatura di due o più aggregazioni comunali. Quelle ritenute idonee sono complessivamente 29. Spicca l’Emilia Romagna con 5 aree, seguita dalla Liguria con 4 e le Marche con 3, tutte risultate candidabili. Solo Friuli Venezia Giulia, Puglia e Valle D’Aosta hanno scelto di proporre una sola area. Quelle in più, rispondenti ai criteri di selezione SNAI, potranno essere finanziate con fondi regionali, mentre per le quote liberate in virtù della rinuncia da parte di alcune amministrazioni regionali a proporre due aree come previsto saranno fatte ulteriori valutazioni per la ricollocazione.
Entro il 15 luglio il quadro sarà completato con la definitiva chiusura dell’istruttoria per tutte Regioni.
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