SNAI, strategia di sviluppo contro le disuguaglianze territoriali

E’ quanto emerso dal seminario sull’associazionismo al Festival dello Sviluppo Sostenibile organizzato da ASvis

 
L’associazionismo attuato nell’ambito della Strategia nazionale aree interne (SNAI) contribuisce al perseguimento degli obiettivi di Sviluppo sostenibile al 2030, in particolare al 10° che punta a ridurre le disuguaglianze all’interno di e fra le nazioni. Il concetto è stato chiarito da Giovanni Xilo, esperto del Formez PA in tema di associazionismo, al seminario “SNAI e le disuguaglianze strutturali dei piccoli comuni: soluzioni e lezioni apprese”, uno dei tanti momenti che il Festival dello Sviluppo sostenibile organizzato dall’ASviS, ha dedicato al tema aree interne. All’iniziativa sono inoltre intervenuti Marco Valente, del Comitato nazionale aree interne e tre sindaci di altrettante comprensori che stanno sperimentando la Strategia.
Marco Valente ha fotografato la SNAI, attraverso i suoi obiettivi e metodi, ma anche con i numeri dell’attuazione che vengono aggiornati continuamente annunciando la chiusura di 44 strategie su 72 aree selezionate. Fra le sue innovazioni quella che prevede che i comuni coinvolti nella Strategia gestiscano insieme almeno due servizi comunali. “Emerge la consapevolezza che l’associazionismo – ha sottolineato Valente  - è un importante volano di sviluppo che resterà anche dopo la sperimentazione della SNAI”.
 
L’Italia è un paese “rugoso”, dove Il 65% dei comuni ha meno di 5mila abitanti la cui qualità della vita è condizionata dal fatto di vivere in zone marginali.  Disuguaglianza, appunto, che nelle aree interne Xilo definisce strutturale, che per essere colmata necessita di specifici approcci basati su criteri territoriali che la Strategia ha avuto il merito di richiamare.    “Con la SNAI – ha affermato – si è aperta una nuova prospettiva per i comuni, sono loro che per la prima volta decidono”.
 
Le aree interne sono diverse, eterogenee anche nei percorsi politici e amministrativi, come dimostrano le storie dei tre amministratori intervenuti al seminario ASviS Marisa Fondra, sindaco referente dell’area interna Alto Lago di Como e Valli del Lario, Maria Antonietta Di Gaspare, sindaco di Borbona, uno dei 31 comuni dell’area Interna Monti Reatini e Luciano Gallo, direttore dell’UTI in cui ricadono 8 comuni dell’area interna Dolomiti Friulane. Scelte associative differenti per assolvere al requisito richiesto alle aree per essere ammesse a partecipare alla SNAI, ma accumunate da difficoltà quali la mancanza di personale e di tecnici competenti, dal rischio sempre incombente dell’avvicendamento amministrativo che rallenta il lavoro di costruzione di sistemi intercomunali spesso faticosamente raggiunti per dare ai propri cittadini servizi di qualità che consentano loro opportunità al pari dei centri urbani.