Il 10 dicembre i risultati dello studio sono stati presentati a Roma presso il Ministero degli Affari Esteri che ha finanziato il progetto. Lo studio, che ha coinvolto un’ampia ricerca, interviste e focus group con donne lavoratrici e con i datori di lavori di Giordania, Egitto e Tunisia, ha scoperto che sempre più donne ricevono un’istruzione. Queste ultime devono ancora fare i conti con i diversi ostacoli che si pongono davanti a loro quando cercano lavoro, quando tentano di progredire professionalmente e crearsi una carriera. La relazione della Fondazione europea per la formazione professionale (ETF)ETF elenca le diverse condizioni che rendono difficile per le donne entrare e restare nel mercato del lavoro, ossia:
- complesse transizioni dalla scuola al lavoro
- pregiudizi dei datori di lavoro nel reclutamento
- segregazione sul posto di lavoro basata sul sesso e sulle limitate opportunità di promozione
- possibilità limitate per la formazione professionale
- molestie sessuali
D'altro canto, lo studio ETF presenta anche risultati positivi:
- i datori di lavoro cominciano a riconoscere i benefici di impiegare donne lavoratrici
- i datori di lavoro promuovono un’immagine migliore della loro azienda se impiegano le donne
- i datori di lavoro dicono che le donne sono orientate maggiormente verso il cliente/servizio e riescono a instaurare relazioni migliori con il cliente
- le donne giovani si sentono più sicure nell'assumere un incarico lavorativo
“Negli ultimi anni i Governi hanno investito in maniera rilevante per facilitare l’accesso all’istruzione di ragazze e donne, ma se nulla viene fatto per facilitare il loro accesso al mondo del lavoro, questo investimento andrà perduto” ha affermato Outi Kärkkäinen, esperto ETF e autore dello studio.
Lo studio ha proposto diverse raccomandazioni. Queste includono campagne di comunicazione per migliorare l’immagine delle donne lavoratrici, facilitando la transizione delle donne dalla scuola al lavoro attraverso inserimenti, orientamento alla carriera, applicazione di leggi sull’uguaglianza e supporto finanziario alle aziende private.