Di Imma Citarelli
Quali sono stati i principali processi di digitalizzazione avviati dalle pubbliche amministrazioni, alla luce delle scelte adottate per fronteggiare l’emergenza sanitaria Covid -19? Quali sono i fabbisogni di competenze per gestire e realizzare la transizione al digitale nella PA?
Sono queste le domande poste ad un panel di esperti di innovazione e transizione al digitale, di Responsabili della Transizione al Digitale (RTD) e Responsabili Risorse Umane e della formazione dipendenti di PA, coinvolte nell’ambito dell’indagine “Transizione al digitale: competenze, criticità e soluzioni” promossa dal Dipartimento della Funzione Pubblica (DFP) con il supporto di Formez PA, nell’ambito del progetto “Supporto allo sviluppo delle Competenze digitali per la Pubblica Amministrazione”.
L’indagine, i cui esiti sono riportati nel Report “Transizione al digitale: competenze, criticità e soluzioni”, è stata pensata con l’obiettivo di fornire un contributo utile alla programmazione e alla definizione di piani di formazione e rafforzamento delle competenze del personale, coerenti con i fabbisogni rilevati e funzionale alle esigenze delle amministrazioni per la piena attuazione della transizione al digitale, quale condizione essenziale per innalzare la qualità e la competitività dei servizi pubblici.
L’indagine è stata realizzata attraverso un ciclo di focus group indirizzati a Responsabili alla Transizione al digitale, responsabili della formazione e dirigenti afferenti a strutture di riferimento (ICT, Innovazione digitale) e di interviste rivolte a funzionari intermedi e personale operativo coinvolto a diverso titolo e livello nella digitalizzazione degli enti di riferimento.
Nello specifico hanno collaborato 30 amministrazioni tra comuni e città metropolitane, università e centri di ricerca, con la partecipazione attiva di 73 partecipanti tra responsabili della transizione al digitale (d’ora in poi RTD), responsabili della formazione e risorse umane, dirigenti e funzionari afferenti ad unità organizzative particolarmente coinvolte dalla digitalizzazione in atto.
L’indagine svolta nel periodo di emergenza sanitaria da Covid – 19, ha centrato il proprio focus su:
- processi e iniziative in atto volte alla digitalizzazione e criticità;
- competenze digitali agite;
- esigenze formative e personas
Per quanto riguarda in maniera specifica le competenze digitali, l’indagine ha consentito di evidenzia una tassonomia in continua evoluzione, legata, da un lato, alla velocità della digitalizzazione e all’affermarsi di nuove tecnologie, dall’altro, alle innovazioni dei modelli di lavoro, determinati dalla situazione emergenziale: si pensi, ad esempio, al lavoro agile, che ha costituito un elemento di accelerazione della transizione digitale in molti ambiti, nonostante il suo carattere emergenziale.
Nel complesso, l’indagine ha confermato lo spettro delle competenze digitali individuate e descritte dal Syllabus “Competenze digitali per la PA” del Dipartimento della funzione pubblica, ma anche l’urgenza di una formazione massiva in quelle aree, indirizzata a tutti i livelli dell’amministrazione pubblica. Da questo punto di vista, l’indagine ha messo in luce aree di intervento prioritarie e/o da sviluppare complementari a quelle puramente digitali, riconducibili anche alla persistenza di fattori strutturali che frenano da sempre il cambiamento e l’innovazione: il sottodimensionamento degli organici, l’anzianità anagrafica e “di ruolo” del personale e delle figure apicali, l’assenza di competenze tecnico-specialistiche etc. Tale situazione, come sappiamo, è il risultato del “disinvestimento formativo” operato nel corso dell’ultimo decennio, così come di un forte orientamento della formazione su competenze “tradizionali”, per lo più legate allo svolgimento di attività correnti.
Al contrario, i processi di transizione in atto (amministrativa, tecnologica, ecologica) e le sfide del tutto contingenti ed eccezionali connesse all’emergenza determinata dalla pandemia da Covid-19, evidenziano chiaramente la necessità di puntare l’attenzione sullo sviluppo delle competenze complementari, non esclusivamente di natura tecnologica e/o amministrativa, necessarie ad attuare il cambiamento; in questa prospettiva, risulta strategica l’attuazione di misure in grado di stimolare l’adozione di un approccio consapevole e proattivo alla transizione digitale, anche da parte anche degli amministratori, privilegiando il raggiungimento dei risultati.
La transizione al digitale, infatti, implica prima di tutto un cambiamento culturale e organizzativo più che tecnologico; conseguentemente, agire sulle conoscenze senza tenere conto dei processi e del contesto (operativo, organizzativo e strategico) in cui queste vengono applicate può risultare un’azione sterile che non porta ad alcun cambiamento o che può addirittura comportare effetti deterrenti.
In questo senso, competenze relazionali e comportamentali, digital soft skill quali il knowledge networking, la capacità di gestire relazioni con gli stakeholder che intervengono nei processi digitali interni e esterni alle organizzazioni, sono stati individuati quali elementi di conoscenza e competenza essenziali per promuovere una cultura digitale diffusa e condivisa nella pubblica amministrazione.
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competenze_digitali_report_focus_group_dicembre_2021_.pdf | 5.82 MB |