L'evoluzione del concetto di trasparenza nell'articolo in allegato, di cui segue qui un abstract.
Il concetto di trasparenza sfugge ad una categorizzazione perché con il termine trasparenza si può fare riferimento, al tempo stesso, ad un atteggiamento/comportamento di un singolo individuo o di una organizzazione, a un set di strumenti procedurali e normativi, a un set di valori (trasparenza, integrità, apertura), a un diritto umano, a un dogma "quasi-religioso", a una dottrina di governo.
Di certo il maggior contributo in termini di evoluzione del concetto di trasparenza è stato fornito da David Heald dell’Università di Aberdeen. Centrale è per Heald la distinzione tra "trasparenza dell’evento" da "trasparenza del processo". Nel caso di trasparenza dell’evento gli oggetti da rendere, appunto, trasparenti sono gli input, gli output e gli outcome dell'azione di una organizzazione, mentre nel caso della trasparenza del processo gli elementi sono le procedure ed i procedimenti (compresi i processi decisionali) e gli aspetti operativi.
Un'ulteriore separazione concettuale proposta da Heald è definita dall’elemento temporale. Si distingue la "trasparenza a posteriori" dalla "trasparenza in real time". Nella prima una organizzazione decide di rendere visibili a specifici intervalli di tempo le informazioni sulla propria attività. Nel secondo caso, trasparenza in real time, i processi interni di una organizzazione sono sempre esposti, consentendone una effettiva "tracciabilità" da parte di chi ne è interessato. La continua sorveglianza che caratterizza la trasparenza in real time si distingue nettamente dalla trasparenza a posteriori soprattutto nella modalità di reporting. In quest’ultimo caso, infatti, si alternano periodi di apertura molto brevi con periodi più lunghi di preparazione del reporting. Questo è lo schema scelto dal legislatore italiano nella recente riforma (D.lgs 150/2009) con le cosiddette "giornate della trasparenza" che vengono organizzate periodicamente per presentare (reporting) i risultati della performance di una amministrazione ai cittadini, agli osservatori qualificati e agli stakeholder. In termine tecnico la fase di apertura si definisce “finestra di accountability”.
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