Il ruolo di primaria importanza del concetto di "trasparenza", associato al settore pubblico, è piuttosto recente nel panorama internazionale e nazionale.
L'articolo in allegato racconta che nella storia del pensiero filosofico e politico il termine non è stato utilizzato almeno fino al secolo precedente, ma idee, dottrine e visioni associate al termine stesso sono invece più facilmente rinvenibili. Il lavoro di intellettuali, filosofi e pensatori come Anders Chydenius, Jean-Jacques Rousseau e Jeremy Bentham hanno aperto la strada alle interpretazioni piú moderne che debbono essere ricercate, soprattutto, nella cultura scientifica dello scorso secolo, nel progressivo radicamento e applicazione del metodo scientifico alla burocrazia e alle dinamiche di autorità/sudditanza che hanno visto susseguirsi regimi totalitari a regimi via via più democratici.
In epoca più recente, a seguito della spinta innovatrice di derivazione anglosassone che ruota intorno alla centralità del cittadino nel rapporto con il settore pubblico, si è posta maggior attenzione alla modalità attraverso cui il settore pubblico interagisce con i propri interlocutori, siano essi cittadini, imprese, utenti dei servizi, opinione pubblica. La trasparenza, quindi, nella sua interpretazione piú evoluta, è "l’instaurarsi di una relazione ecologica tra PA e cittadini", laddove per ecologia si intende un ambiente con regole di convivenza che permettono a due organismi, PA e cittadini di evolvere con reciproca soddisfazione attraverso lo scambio di informazioni. Per questo una azione opaca, nel senso di "non trasparente" del settore pubblico non garantisce una comunicazione bi-direzionale fondata sul feedback.
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