“Dobbiamo guardare al futuro, come fecero nei primi del ‘900 quando produssero il mezzo che ha rivoluzionato i nostri spostamenti: l’automobile. Così, oggi, in Calabria dobbiamo pensare a costruire astronavi”.
Con queste parole, Pasquale Melissari, Commissario di Azienda Calabria Lavoro, l’Ente che dal 2001 promuove, progetta, realizza e gestisce attività e interventi finalizzati allo sviluppo dell’occupazione e l’inserimento nel mercato del lavoro a livello regionale, ha sintetizzato lo spirito che deve animare il modello di analisi dell’occupazione.
Valutazione degli elementi odierni e sguardo proiettato al domani. Un approccio favorito soprattutto dal nuovo Osservatorio calabrese sul Mercato del Lavoro, gestito da Azienda Calabria Lavoro, presentato lo scorso dicembre e nato dalla stretta sinergia tra le Amministrazioni Pubbliche, i Sistemi Informativi del Lavoro, i Centri Provinciali per l’Impiego.
Sostenuto da Formez PA nell’ambito del più ampio progetto di potenziamento e valorizzazione della rete degli Osservatori territoriali sul mercato del lavoro nelle regioni dell’Obiettivo Convergenza (Sicilia, Calabria, Campania e Puglia), il sistema attivato in Calabria raccoglie le informazioni sui flussi delle domande di lavoro e le integra con i dati sui movimenti del mercato provenienti dal sistema territoriale delle Comunicazioni obbligatorie.
In questo modo analizza le tendenze del mercato occupazionale, monitora gli elementi critici dettati dalla attuale congiuntura economica e consente di programmare un’azione politica mirata. Per evitare, come spiega Melissari, “che in futuro vengano concessi investimenti privi di senso, puntando invece sui settori dai quali si può trarre maggiore vantaggio”.
I dati sono a disposizione del pubblico, senza filtri, né censure, disponibili al sito internet: http://www.calabrialavoro.eu/news/ “E' uno degli elementi che contraddistingue il nostro Osservatorio - dichiara il Commissario di Azienda Calabria Lavoro – ed è anche uno dei suoi punti di forza. Inoltre, evitiamo di pubblicare percentuali e comunichiamo solo in termini di unità, questo significa che non forniamo mai statistiche percentuali perché non rendono giustizia alle persone, non riescono a quantificare le effettive trasformazioni che avvengono sul territorio.
E poi rendiamo queste informazioni pubbliche. Con il rischio che qualcuno possa farne un cattivo uso, ma con la certezza che la trasparenza paghi sempre. Non ci basiamo sui dati di stock ma su dati precisi, dettagliati e soprattutto aggiornati. In questo modo siamo riusciti a costruire un sistema complesso ed efficace che potrebbe essere adottato, in futuro, anche nel resto d’Italia”.
L’Osservatorio realizza inoltre indagini e ricerche per approfondire le problematiche del mercato, concentrandosi sulle modalità di inserimento occupazionale dei giovani, delle donne e dei soggetti svantaggiati.
Da questo punto di vista è ancora una volta l’analisi dei dati, la carta vincente: “L’Osservatorio - riprende Melissari sottolineando la necessità di ulteriori strumenti di analisi e di un
nuovo approccio metodologico - offre l’opportunità di comprendere e prevenire il fenomeno della dispersione scolastica, anticamera della delinquenza, ed individua eventuali abusi, ad esempio nell’edilizia pubblica e privata. Inoltre la nostra banca dati può risultare fondamentale per promuovere azioni di sistema con altri Enti quali, ad esempio, Inps, Inail, Anagrafe dei Comuni.
Il futuro? Molto dipende dalla possibilità di sfruttare il codice fiscale che ci identifica ma soprattutto consente di seguire (nei limiti del diritto alla privacy) per tutta la vita occupazionale, un soggetto e consentendo quindi di fare un vero orientamento al lavoro.
Ma perché ciò avvenga serve un sistema unico di gestione dei dati e soprattutto è necessario abbandonare la logica che ritiene valide solo due risposte ad un quesito: “vero-o-falso”, “bianco-o-nero” e considerare anche la zona “grigia” che contiene aspetti comuni ad entrambe le soluzioni. Solo in questo modo è possibile condurre un’analisi corretta e approfondita delle dinamiche che governano l’occupazione nel nostro Paese.
L’obiettivo finale è quindi quello di creare una piattaforma che utilizzi i dati di flusso del mercato del lavoro, e li analizzi alla luce di molteplici variabili: il tempo, lo spazio, il soggetto, la prestazione, etc., così da poter stabilire con certezza le reali necessità della popolazione e del territorio orientando, dal punto di vista politico, le scelte da effettuare.
“Questo sistema può essere utilissimo in una società avanzata – conclude Melissari prima di congedarsi con una citazione del matematico e scienziato italiano Luigi Fantappiè – “il presente è l’ombra del futuro. Bene, l’Osservatorio deve portarci a sviluppare il modello contenuto in questa frase, ovvero creare ordine laddove non c’è, come attualmente nel mondo del lavoro”.