Lo studio, che copre 31 paesi (gli Stati membri dell'UE, l'Islanda, il Liechtenstein, la Norvegia e la Turchia) indica che mentre la maggior parte di tali paesi ha fatto progressi nello sviluppo delle politiche per promuovere la capacità di lettura e scrittura, essi spesso non si concentrano sui gruppi maggiormente a rischio come i ragazzi, i bambini di famiglie svantaggiate e i bambini migranti.
I ministri dell'Educazione dell'UE hanno fissato un obiettivo per ridurre la quota di quanti non sanno leggere portandola dal 20% a meno del 15% entro il 2020. Soltanto il Belgio (comunità fiamminga), la Danimarca, l'Estonia, la Finlandia e la Polonia hanno già raggiunto questo obiettivo.
Lo studio, prodotto per la Commissione dalla rete Eurydice, prende in esame quattro aspetti principali:
- gli approcci didattici,
- come risolvere le difficoltà di lettura,
- la formazione degli insegnanti,
- la promozione della lettura al di fuori della scuola.
Esso esamina ciascuno di questi aspetti alla luce dei risultati della ricerca, delle più recenti indagini internazionali e di un riesame approfondito delle politiche, dei programmi e delle buone pratiche nazionali. Esso indica che soltanto otto paesi (Danimarca, Finlandia, Islanda, Irlanda, Malta, Norvegia, Svezia e Regno Unito) offrono nelle scuole specialisti di lettura per coadiuvare gli insegnanti e i discenti.
La relazione di Eurydice è un contributo importante per i lavori del gruppo ad alto livello di esperti in alfabetizzazione istituito dal Commissario Vassiliou a gennaio e presieduto dalla Principessa Laurentien dei Paesi Bassi. Il gruppo esamina come promuovere l'alfabetizzazione a tutte le età e si prefigge di individuare le iniziative politiche e i programmi che si sono dimostrati efficaci. Il gruppo formulerà proposte strategiche entro la metà del 2012.
Ulteriori informazioni sono disponibili su RAPID.