Tre settimane di tempo per chiudere il preliminare di strategia dell’area interna Vallo di Diano, per poi passare nei sei mesi successivi alla chiusura della strategia vera e propria, e riorientamento del documento sulla base delle esigenze espresse in particolare dai giovani del territorio. Questo timing e input indicati dal secondo Focus nazionale dell’area che si è svolto nell’aula consiliare della Certosa di San Lorenzo a Padula il 31 maggio scorso. Il documento, dall’evocativo titolo “Città montana della biodiversità” è stato illustrato da Raffaele Accetta, presidente della Comunità Montana “Vallo di Diano”, ente capofila dell’area. Presenti sindaci e amministratori dei 15 comuni dell’entroterra campano. Per il Comitato tecnico nazionale per le aree interne sono intervenuti Gerardo Cardillo e la coordinatrice Sabrina Lucatelli. Clelia Fusco del Formez PA ha illustrato lo stato dell’arte del processo associativo tra i comuni dell’area già strutturato in virtù del lavoro portato avanti dalla Comunità montana, organizzazione molto attiva sul territorio che da tempo ha creato aggregazioni in linea con lo spirito e gli obiettivi della Strategia Nazionale per le aree interne (SNAI). Il Formez ha svolto attività di accompagnamento all’area Vallo di Diano nell’ambito della Linea 6 – Rafforzamento dei Sistemi territoriali di Sviluppo – Programma Integrato di interventi per favorire lo sviluppo della capacità istituzionale della Regione Campania – POR FSE Campania 2014-2020, Asse IV Capacità istituzionale. Gli interventi hanno puntato al coinvolgimento degli attori locali nella costruzione della strategia e al rispetto del requisito associativo di funzioni e servizi che decreta l’ammissibilità alla SNAI. Come ha illustrato la Fusco, sono state molte le tematiche approfondite per arrivare alla costruzione di un sistema intercomunale coeso ed efficiente. Quello che è emerso con grande potenza è stata la domanda di conoscenza, innovazione e protagonismo dei giovani a cui, a dicembre 2016, è stato rivolto un focus “Immaginare il futuro”. Un momento di ascolto che ha determinato un cambiamento della strategia messa in campo che dovrà essere maggiormente centrata sui giovani e su tutto ciò che favorisce le loro capacità e competenze a partire dall’offerta formativa e la mobilità. Ma anche dall’edilizia scolastica che, come ha sottolineato la Lucatelli raccogliendo la proposta del Formez, dovrà puntare alla prevenzione sismica. Su questi nuovi bisogni dovranno confrontarsi i sindaci in un’ottica di integrazione. Queste indicazioni dovranno tradursi, nei tempi indicati, in una Strategia area costruita sulle esigenze e le vocazioni del territorio e dei suoi abitanti.
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