Il Molise delle aree interne ha il suo primo Accordo di programma quadro (APQ). Il Matese, area pilota molisana, ha raggiunto questo obiettivo nell’ambito della Strategia nazionale aree interne (SNAI). Si tratta di un comprensorio di 14 piccoli paesi montani dislocati tra le province di Isernia e Campobasso, cuore dell’antico Sannio. Complessivamente 419 kmq su cui vivono poco più di 20mila persone.
Come in tutte le aree interne si registra un tasso elevato di popolazione over 65 (21%), ma parallelamente, contrariamente alla consuetudine, anche un’alta percentuale di popolazione al di sotto dei 35 anni, che raggiunge il 36,4%. Giovani che rappresentano un punto di forza insieme al capitale naturale del territorio. Il 48% è oggetto di misure di conservazione e nel 2014 è stato approvato in Senato un disegno di legge che istituisce il Parco Nazionale del Matese. L’area possiede anche valenze culturali di tipo storiche–culturali e demo-antropologiche.
La strategia si fonda sulla valorizzazione delle risorse naturali e il miglioramento delle infrastrutture esistenti. Tra queste il Tratturo, l’antico percorso della transumanza che unisce il sito archeologico di Altilia, il cui rilancio turistico rappresenta un’altra leva strategica per lo sviluppo locale, con le infrastrutture del trasporto di massa. Previsti interventi di imprenditorialità innovativa, cammini, fruizione del patrimonio culturale e ambientale, recupero terre. A sostegno di questi, per strutturare nel tempo il percorso di sviluppo, saranno rafforzati servizi di cittadinanza: mobilità lenta, sanità di prossimità, istruzione. A disposizione 6.778 milioni di euro tra risorse nazionali e dei fondi strutturali.
Per l’efficiente attuazione degli interventi è di fondamentale importanza la creazione di un sistema intercomunale, che rappresenta la sfida prioritaria per la realizzazione degli interventi. L’area è intenzionata a superare l’attuale frammentazione della governance territoriale che ne ha rappresentato una storica criticità. Attualmente sono presenti due Unioni di comuni, “Sorgenti del Biferno" e "Valle del Tammaro", che riuniscono rispettivamente 7 e 3 dei comuni dell’area. Con i restanti 4 (Cantalupo, Castelpetroso, Roccamandolfi e Santa Maria) e’ stato deciso di gestire in forma associata, attraverso convenzioni, le funzioni “catasto” ed “edilizia scolastica”, in coerenza con la strategia e in previsione di allargare ulteriormente l’offerta dei servizi erogati in sinergia per rispondere in maniera adeguata alle esigenze del territorio.
Via libera agli interventi nel Matese con la firma dell’APQ
A disposizione dell’area pilota molisana circa 7 milioni di euro per la valorizzazione del patrimonio naturale in chiave turistica e il rafforzamento dei servizi di cittadinanza
Progetto di riferimento: