Via libera alla strategia Gran Sasso-Subequana

Per il rilancio del territorio previsti 27 interventi per un ammontare di risorse pari a oltre 7,5 milioni di euro

 
 
Un’altra area interna abruzzese chiude la strategia. Si tratta della Gran Sasso-Subequana, che ha avuto il via libera dal Comitato tecnico aree interne (CTAI). Il comprensorio è costituito da 24 comuni dislocati in due distinti contesti vallivi: la zona del Gran Sasso e la Valle Subequana. Tutti, tranne Castelvecchio Subequo, sono sotto i 1.000 abitanti, 6 arrivano appena ai 200, dove la popolazione anziana pesa per il 32%, con una densità abitativa pari a 13,4 per chilometro quadrato, dato più basso fra le cinque aree abruzzesi.  
 
Ben 19 comuni sono stato inseriti nel cratere sismico dopo il terremoto dell’aprile 2009. Fragilità che si riversa anche nell’economia, alimentata essenzialmente da piccole aziende dedite all’agricoltura, all’allevamento, priva di insediamenti industriali di rilievo. Fra le maggiori criticità che ostacolano lo sviluppo c’è il digital divide, rete fissa e mobile, molto più alto della media aree Interne abruzzesi e nazionale.
 
 L’attuazione della Strategia nazionale per le aree interne (SNAI) rappresenta una boccata di ossigeno per ripopolare attivamente le comunità della zona a partire dalla valorizzazione dell’immenso patrimonio ambientale e culturale che la caratterizza. L’area è ricompresa all’interno di un Parco nazionale, il “Gran Sasso-Laga” e un Parco Regionale, il “Sirente-Velino” e vanta ricchezze archeologiche-monumentali con 198 chiese, 45 castelli, 86 palazzi storici, 17 borghi di rilievo e 5 aree archeologiche.
 
Alla luce della vastità del territorio, dei continui eventi sismici, di più frequenti e disastrosi eventi metereologici, per quanto riguarda il requisito associativo previsto per l’ammissibilità alla SNAI l’area ha scelto di associare protezione civile e catasto, cui si affianca il miglioramento dei sistemi della PA e dei servizi digitali per cittadini e imprese.
 
La sfida lanciata con la SNAI è quella di attivare un innovativo “distretto turistico-rurale” facendo leva sulle capacità e potenzialità dell’agricoltura e del turismo di generare sviluppo economico e sociale e di migliorare la qualità della vita dei cittadini potenziando i servizi essenziali. Obiettivo questo articolato in 28 interventi per un ammontare di risorse di oltre 7,5 milioni di euro.