Manca solo l’approvazione formale, ma ormai la strategia d’area “Basso ferrarese” è cosa fatta. E’stata presentata pubblicamente a Codigoro (Fe) alla presenza degli amministratori locali e regionali e della coordinatrice del Comitato tecnico aree interne (CTAI) Sabrina Lucatelli.
“Fare ponti” è il nome scelto per il progetto strategico, a significare la volontà di collegare terra e acqua, città e costa. L’area stessa si presenta come il primo dei “ponti” presenti nella strategia, proponendosi come collegamento tra la città di Ferrara e il mare Adriatico.
Obiettivi da raggiungere attraverso 16 interventi per oltre 12 milioni di euro, di cui 7,5 a valere sui fondi europei (Fesr, Fse e Feasr) e i restanti provenienti da risorse nazionali. Saranno messe in campo azioni per rafforzare i servizi essenziali e dare impulso allo sviluppo locale valorizzando le risorse naturali, culturali, il “turismo lento” nonché migliorando la gestione delle risorse idriche. L’area progetto emiliana comprende 8 comuni cui si aggiungono 4 dell’area strategica. Un territorio compreso tra il Po e il mare modellato dall’attività di bonifica, ma molto fragile dal punto di vista ecosistemico con una popolazione di 95mila abitanti. Nell’ambito della Strategia nazionale aree interne (SNAI) oltre al Basso Ferrarese, sono state individuate in Emilia Romagna altre tre aree: Appennino Emiliano, Appennino Piacentino Parmense e Alta Valmarecchia.
Al via la strategia d’area “Basso Ferrarese”
Il progetto strategico è stato presentato pubblicamente a Codigoro, manca solo la formalizzazione
Progetto di riferimento: