Viaggio nei luoghi simbolo dell'antiziganismo

Rom e Sinti in Italia e la memoria rimossa. Viaggio nei luoghi simbolo dell’antiziganismo è l'iniziativa organizzata da UNAR e Formez PA, che ha coinvolto istituzioni, enti locali, esperti,...

Rom e Sinti in Italia e la memoria rimossa. Viaggio nei luoghi simbolo dell’antiziganismo è l'iniziativa organizzata da UNAR e Formez PA, che ha coinvolto istituzioni, enti locali, esperti, associazioni e i principali stakeholders a livello nazionale impegnati sul tema del contrasto alle discriminazioni.
L'evento rientra del progetto Contrastare l’antiziganismo: un percorso culturale tra memoria e attualità che mira a favorire il superamento degli ostacoli socio - culturali all’inclusione e  a promuovere la conoscenza di elementi storico-culturali delle comunità Rom e Sinti, a sostegno dell’antiziganismo, attraverso azioni di mediazione sociale, studio e ricerca, formazione, sensibilizzazione e capacity building degli stakeholders, in primis gli operatori della Pubblica Amministrazione.
Un processo che trae le sue radici da precedenti progetti e iniziative, che hanno visto negli anni UNAR e Formez PA collaborare a sostegno di una rete di Comuni impegnati per la definizione delle strategie di intervento e di inclusione delle comunità Rom e Sinti, attraverso i piani di azione locali, e il confronto sempre aperto con UNAR, i delegati della piattaforma nazionale Rom e Sinti e gli esperti di settore.
E sono proprio i Comuni, insieme alle Associazioni, a costituire i principali destinatari di questo progetto, con azioni di informazione e sensibilizzazione, ma anche con attività formative, rivolte agli  operatori e alle operatrici della PA, finalizzate ad aumentare la diffusione della conoscenza delle tematiche dell’antidiscriminazione, della parità di trattamento, della Diversity management, con particolare attenzione al superamento degli ostacoli burocratico-amministrativi, all’accesso ai servizi pubblici da parte dei soggetti più vulnerabili ed a rischio di esclusione sociale.
Nell’ambito della storia europea, spesso dietro pagine di grande valore storico, si celano capitoli non scritti, vissuti ed esperienze che costituiscono una parte della memoria storica individuale e sociale. Da qui la necessità di raccontarle e conservarne la memoria per coglierne il significativo e trasmetterlo alle nuove generazioni di Rom e Sinti, ma anche e soprattutto a coloro che non fanno parte di queste comunità: storie uniche da cui apprendere e costruire la memoria collettiva.
Ad aprire i lavori a Bologna il Direttore Generale dell’UNAR, Triantafillos Loukarelis, promotore dell’evento, la Vicepresidente della Regione Emilia-Romagna Elly Schlein e la Vicesindaca del Comune di Bologna Emily Marion Clancy, che hanno sottolineato il ruolo e il grande impegno delle istituzioni.
E' stato dato spazio alle testimonianze e al dibattito sul tema della memoria, storia e identità per le nuove generazioni di Rom e Sinti,  sviluppato da Eva Rizzin e Luca Bravi, con il contributo di giovani donne protagoniste del viaggio: Valentina Sejdic sull’integrazione di Rom e Sinti a scuola, Morena Pedriali sulla  storia e memoria attraverso poesia e scrittura, Luna De Rosa e Stefania Bevilacqua intervenute su temi riguardanti le discriminazioni, l’identità e la partecipazione.
Tre le tappe percorse: Prignano sulla Secchia, luogo di concentramento di 79 Sinti dal 1940 al 1943 con la visita alla targa posta nel 2010 in ricordo delle famiglie deportate e le testimonianze di Efrem Zanfretta, Giorgio De Barre, Giorgio Bezzecchi, Donatella Ascari e Massimo Lucchesi, che con le autorità locali e il racconto delle loro storie familiari hanno condotto i partecipanti su un luogo simbolo delle persecuzioni rendendo viva quella memoria rimossa; il campo di concentramento e transito di Fossoli, dove lunghi silenzi hanno preso il posto delle parole cementando memorie, conservando ricordi e tracce di esperienze passate; Bologna, e la visita a Porta Galliera, durante la quale Leonardo Piasere già Professore Ordinario di Antropologia Culturale all’Università di Bari, Firenze e Verona, ha condotto i visitatori in un affascinante percorso del passato idoneo a ricordare i seicento anni di presenza di Rom  Sinti in Italia e l’arrivo degli “egiziani” a Bologna nel 1422.
Sempre nella città di Bologna, nel giorno conclusivo vi è stata una visita a via Gobetti, in ricordo della strage dei Sinti del 23 dicembre 1990, con un momento di profonda emozione nel dialogo con Tomas Fulli, mediatore della comunità sinti locale, e di Tomas Della Santina, figlio di una delle vittime.
Un viaggio capace di suscitare senso di appartenenza ed emozioni da parte dei giovani pronti a percorrere la strada della lotta all’antiziganismo, causa ancora oggi di emarginazione e discriminazioni, come evidenziato dal dibattito dedicato al tema L’arrivo, l’esclusione e l’inclusione. Tra memoria, storia e presente che ha visto il contributo di Ernesto Grandini e Giorgio Bezzecchi.
L’evento è stato realizzato nell’ambito del progetto “Contrastare l’antiziganismo: un percorso culturale tra memoria e attualità” - PON INCLUSIONE 2014-2020 promosso dall’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (UNAR)  e da Formez PA.
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